Abbiamo assistito mercoledì, a quello che potrebbe essere la normale situazione che affronteremo nei prossimi anni. Infatti, suo malgrado, l’incidente avvenuto il 16 gennaio sul Viadotto dell’Aeroporto (altezza svincolo con il cavalcavia Montgolfier), ha anticipato quelle che saranno le problematiche in cui incorreremo molto presto.
Se non ricordiamo male, il “barcollante” e “pericoloso” (come da informazioni ricevute dagli addetti ai lavori) viadotto, avrebbe dovuto essere chiuso e poi demolito dopo 45 giorni dalla riunione effettuata alla fine di ottobre del 2018. Ad oggi, il suddetto Viadotto è ancora ‘’pericolosamente” utilizzato dai cittadini di Fiumicino e Ostia, che giornalmente si recano in aeroporto, in direzione della Roma-Fiumicino o semplicemente per attraversare la fossa Traianea.
In attesa di ricevere notizie dagli addetti ai lavori, ci sembra doveroso segnalare quello che abbiamo notato, cioè, traffico chilometrico e attese lunghissime per percorrere circa 300 metri. Sperando che la nuova viabilità sia migliore di quello a cui abbiamo assistito nella mattinata del 16 e che il disagio sia dovuto esclusivamente all’incidente incorso e non alla gestione della nuova viabilità (che è sembrata assente). Fiduciosi che le tempistiche di realizzazione del nuovo viadotto dell’Aeroporto non siano lunghe come il suo abbattimento.
Orazio Azzolini, presidente Circolo Energie per Fiumicino