“La legge regionale n. 7 del 2020, fortemente voluta dalla Giunta di cento – sinistra Zingaretti, ha introdotto l’obbligo, per i Comuni, di accreditare i nidi comunali, di applicare le fasce ISEE e le tariffe massime, individuate ogni tre anni dalla Regione, per omogeneizzare il costo del servizio su tutto il territorio regionale”. È quanto dice l’Assessore alle Politiche sociali, Monica Picca in replica alle polemiche sollevate dalla Consigliera Barbara Bonanni che grida allo scandalo per la rimodulazione delle tariffe per i nidi comunali.
“La Giunta regionale – sottolinea l’assessore Picca – infatti, approva il programma dei servizi educativi per la prima infanzia che definisce i criteri di valutazione, da parte dei Comuni, delle tariffe dei servizi socioeducativi a offerta pubblica, secondo canoni di qualità e omogeneità.
Ricordo all’opposizione comunale che, sempre la Giunta di Zingaretti, con DGR n. 672/2021, approvato il programma regionale dei servizi educativi per la prima infanzia per il triennio 2021-2023; il costo standard del servizio di nido pubblico per mese/bambino di euro 840,00 ,in caso di affidamento dei servizi pubblici o di convenzionamento con strutture e gestori privati accreditati; le fasce ISEE e le rette massime, che costituiscono condizione di accesso alla contribuzione regionale e che sono state confermate, nella medesima misura, dalla Giunta comunale di Montino.
Noi siamo riusciti a ‘portare a casa’ invece un risultato epocale, con l’accreditamento di tutti ed otto i nidi comunali, a gestione diretta ed indiretta, con conseguente obbligo di adeguamento delle fasce ISEE e delle tariffe massime dei nidi ai criteri regionali, che consentirà al Comune di accedere alle risorse regionali, per ampliare l’offerta pubblica e migliorare la qualità del servizio offerto alle famiglie e di poter accedere finalmente al bonus nido regionale.
Per l’anno 2023-2024, la Regione Lazio ha stanziato 11 MLN di euro per erogare il Buono nido, fino a € 400,00 mensili, per famiglie con ISEE di importo pari o inferiore a 60.000 Euro.
L’opposizione ha cercato di sviare l’attenzione, con una sterile polemica, ben conscia di aver fatto perdere al Comune, importanti risorse regionali e di non essere riuscita ad incrementare di un solo posto in più l’offerta dei servizi educativi. La giunta Baccini ha, invece, attivato convenzioni con strutture private autorizzate ed accreditate, ha completato la realizzazione del nido di via Foce Micina ed ha presentato un progetto per la realizzazione di un ulteriore nido a Parco Leonardo”.
Queste erano state le dichiarazioni della consigliera comunale Barbara Bonanni:
“L’amministrazione per quanto riguarda uno degli atti in discussione, la delibera sui nidi comunali, descrive i propri ‘successi’ in modo piuttosto fantasioso.
La vera novità sarà che il nostro comune uniformerà le rette dei nido ad altri territori con un aumento che nella maggior parte dei casi sarà di 100 euro al mese per utente.
Siamo sconvolti nel pensare che per la prima volta il nostro comune applicherà le tariffe massime suggerite dalla Regione, con un cambio di rotta senza precedenti.
Inoltre la stessa amministrazione ha previsto nel bando per gli asili nido 2024/2025, di destinare dei posti negli asili privati del comune invece di accelerare la riapertura della struttura di Foce Micina, ben sapendo che per quanto stabilito dalla Regione Lazio, a guida centro-destra – Rocca, ognuno di quei posti costerà ben 840 euro al mese all’amministrazione. Una gestione irresponsabile e decisamente incauta dei fondi pubblici”.