La raccolta solidale per l’Ucraina diventa l’occasione per i piccoli alunni di manifestare il loro stato d’animo.
In questi giorni su tutti i mezzi di informazione, in particolare in tv e sui social media, quelli più facilmente accessibili anche ai bambini, scorrono senza interruzioni le terribili immagini della guerra tra Russia e Ucraina, con notiziari e trasmissioni giornalistiche che occupano anche gli spazi dei palinsesti destinati ai più piccoli.
Sono milioni i minori ucraini direttamente colpiti da questa guerra e che rischiano di essere feriti o uccisi, sono separati dalle loro famiglie, costretti ad assistere a scene di violenza inaudita e la cui vita è letteralmente cambiata nell’arco di pochi giorni.
Per i bambini, la guerra è una tragedia che li colpisce in modo catastrofico, perché li obbliga ad abbandonare la loro casa, distrugge le scuole, i parchi giochi, gli ospedali e l’ambiente in cui vivono.
Ma ciò che più di tutto li segnerà per sempre, con conseguenze irreversibili, è l’essere costretti a rinunciare alla loro infanzia, ai loro sogni e al diritto di avere un futuro.
Anche i nostri bambini e bambine stanno subendo le conseguenze di questa guerra perché esposti alla violenza assistita, in particolare a quella psicologica, perché non possono non ascoltare e vedere ciò che sta accadendo.
Di fronte alla crudeltà delle immagini che giungono dalle città sotto attacco, i bambini sono disorientati, angosciati e non hanno strumenti per interpretare e razionalizzare ciò che vedono. Essi possono esprimere il loro stato d’animo solo attraverso emozioni forti come la paura e la rabbia.
È inimmaginabile solo pensare a cosa voglia dire per i genitori ucraini dover spiegare ai propri figli che improvvisamente sono costretti a scappare dalla loro città perché qualcuno potrebbe ucciderli e che non si sa quando cesserà il pericolo, né quando e se si potrà fare ritorno a casa.
È altrettanto difficile per noi spiegare ai nostri bambini e bambine quello che sta succedendo. Se l’istinto è quello di proteggerli da una verità tanto crudele, è altrettanto importante ascoltare le loro domande e lasciare loro la possibilità di manifestare le loro emozioni, che possono essere anche molto forti quando si affronta un argomento come la guerra e che hanno bisogno di essere contenute e non amplificate.
La raccolta materiali da destinare alle famiglie ucraine, organizzata dall’Istituto Comprensivo G.B. Grassi, al di là della grande manifestazione di solidarietà degli adulti, genitori e insegnanti, si è rivelata l’occasione per i bambini e le bambine della scuola, di esprimere i loro sentimenti e le loro emozioni.
“Quello che è successo – raccontano gli insegnati – è stato non solo commovente ma, ancora una volta i nostri piccoli alunni ci hanno dimostrato che capiscono quello che succede e ciò che vogliono è che noi adulti gli spieghiamo il perché di tanta crudeltà e di tanta sofferenza”.
“Ogni alunno – continua il racconto degli insegnanti – che ha consegnato quanto portato da casa ha voluto consegnare anche una sua domanda del perché si fanno le guerre, il suo racconto di quanto sentito e visto. Alcuni alunni hanno fatto dei disegni e scritto lettere per i bambini ucraini ed erano fieri di questo più del dono portato. Altri, ancora, hanno accompagnato la consegna dei doni con una lacrima, esprimendo in pieno la propria angoscia”.
“L’istituto G.B. Grassi – ha dichiarato la preside Maria Pia Sorce – ha voluto manifestare un grande gesto di solidarietà verso il popolo ucraino afflitto dalla guerra. Bambini, famiglie e personale della scuola dei vari plessi si sono impegnati per far arrivare loro, un aiuto concreto e un gesto d’amore”.
Vincenzo Taurino