Nuovo terminal in arrivo per Fiumicino, con il completamento infrastrutturale dell’attuale scalo e ampliamento verso nord, con un incremento di capacità dell’aeroporto dagli attuali 35 a oltre 100 milioni di passeggeri annui. Nuove piste con relative vie di rullaggio e piazzali per la sosta degli aerei, ma anche alberghi, business center, parcheggi, aree tecniche specifiche per gli operatori. Il rilancio dell’aeroporto Leonardo da Vinci passa per il decreto Sblocca Italia, approvato l’altra sera dal governo, che libera fondi per 4,6 miliardi di euro, destinati agli scali italiani. L’ammontare maggiore delle risorse sbloccate riguarda proprio Fiumicino, che potrà realizzare il nuovo terminal con una spesa di 2,1 miliardi. Un intervento reso sempre più urgente dalle difficoltà incontrate ogni anno dal Leonardo da Vinci, nei momenti di maggiore afflusso di passeggeri. L’accessibilità allo scalo sarà garantita con nuove strade e collegamenti ferroviari da nord e con il potenziamento di quelli esistenti.
IL PIANO
Decreto Sblocca Roma e piano di rientro sono i due pilastri fondamentali messi da Palazzo Chigi e Campidoglio, nel giro di un mese, per rilanciare gli investimenti, far ripartire i cantieri e tentare di sbloccare l’economia romana, con una partita da 600 milioni di euro complessivi. Metro C e navigabilità del Tevere, nuove linee tranviarie e fognature, ma anche manutenzione straordinaria di strade e scuole: lavori che potranno proseguire o che saranno avviati entro la fine dell’anno e l’avvio del 2015, grazie al lavoro congiunto di governo e amministrazione comunale.
IL RIEQUILIBRIO
A inizio di agosto Palazzo Senatorio ha finito di fare i compiti a casa, ottenendo il via libera del ministero dell’Economia sul piano di riequilibrio triennale con una sforbiciata da 440 milioni per la spesa storica: il 10 per cento del totale che è di 4.460 milioni annui. Una manovra pesante, accompagnata però anche da un piano investimenti molto ricco. Il messaggio di Ignazio Marino è chiaro: con la messa in sicurezza dei conti del Campidoglio, ci sono margini per allentare i vincoli del patto di stabilità degli enti locali e sbloccare, così, 300 milioni freschi freschi, da iscrivere al capitolo investimenti. La voce principale riguarda la manutenzione straordinaria, di cui la città ha urgente bisogno. Si partirà, ovviamente da strade e caditoie. Quindi toccherà al restyling delle scuole comunali, che sarà affiancato dall’apertura di nuove strutture da dedicare a nidi per l’infanzia, per arrivare ai circa 120 mercati rionali. Il piano prevede poi «lo sblocco degli appalti di lavori già aggiudicati in via definitiva e non ancora consegnati alle imprese aggiudicatarie» e la riqualificazione energetica, con relativa riduzione dei costi di gestione, del patrimonio comunale (scuole, uffici, edilizia residenziale pubblica).
Tra le opere che saranno realizzate ex novo ci saranno nuovi parcheggi pubblici di scambio intermodale, il potenziamento di quelli esistenti secondo le priorità individuate dal piano generale del traffico urbano, la realizzazione di parcheggi pubblici sostitutivi della sosta su strada. Ma anche la realizzazione di nuovi collettori fognari per l’allaccio dei circa 120 mila romani che hanno ancora scarichi non a norma. Quindi è previsto lo sblocco dei cantieri di grandi interventi in corso nella città, tra cui la Città dello sport di Tor Vergata.
I TRASPORTI
I trasporti saranno il punto focale dello sviluppo cittadino nel prossimo triennio. Si parte dal «rafforzamento e la riqualificazione della rete tramviaria esistente», che prevede anche cinque nuove linee, per arrivare al «completamento e l’avvio dell’esercizio della metro C e della B». Quindi «il potenziamento e l’ammodernamento delle linee metro esistenti, con l’immissione di nuovi treni già a partire dal 2014, e la riqualificazione delle stazioni esistenti». Alla Metro C sono destinati anche 160 milioni di finanziamenti dello Sblocca Italia, prima tranche necessaria ai lavori sulla tratta compresa tra il Colosseo e piazza Venezia.
Il Messaggero – Fabio Rossi