Sono Manila della Farmacia sociale Salvo D’Acquisto. Vi racconto questa storia di Salvo; pochi la conoscono. Ve ne parlo sperando che la possiate leggere ai vostri figli:
1932. Era una giornata fredda e piovigginosa, d’inverno, a Napoli. Salvo aveva 12 anni e stava tornando, con degli amici, a casa, uscito da scuola.
Passando davanti il sagrato di una chiesa vide un bambino, intirizzito dal freddo, con addosso un maglione tutto bucato. Era senza scarpe. I suoi piedi erano ricoperti da due pezzi di camera d’aria di un pneumatico, legati con degli spaghi. Il bambino cercava di scaldare con le mani i suoi piedi. Salvo, pur proseguendo nel cammino, non poteva allontanare quella immagine dalla sua testa. Lasciò all’improvviso i suoi amici, tornò indietro e lasciò vicino a quel bimbo povero le sue scarpe e le sue calze, senza dare il tempo al bimbo di ringraziarlo. Andò via correndo….
Tornato a casa la mamma chiese a Salvo spiegazioni, aggiungendo che la famiglia non gli avrebbe potuto comprare un altro paio di scarpe. Salvo rispose che lui era comunque fortunato, anche senza scarpe, perché aveva una casa e la possibilità di scaldarsi.
Le scarpe poi per fortuna a Salvo vennero regalate da uno zio che era un commerciante.
Questo fatto, che venne spesso raccontato dalla mamma di Salvo, ci è stato raccontato dalla Dottoressa Rita Pomponio, biografia della vita del nostro eroe.