Sei milioni per il depuratore di Fregene. Sono stati stanziati direttamente dal Ministero delle Infrastrutture per finanziare interventi urgenti contro la crisi idrica nazionale. Lo ha anticipato ieri pomeriggio lo stesso Matteo Salvini, in visita nel centro balneare per sostenere il candidato sindaco del centrodestra Mario Baccini alle amministrative del Comune di Fiumicino.
“Abbiamo stanziato questi fondi per una proposta innovativa presentato da Acea Ato2 e dal Consorzio di Bonifica Litorale Nord”, ha detto il ministro. Unico progetto finanziato del Lazio, prevede, tra i pochi in Italia, il riutilizzo delle acque prodotte dall’impianto di depurazione per l’irrigazione dei campi agricoli. In tempi in cui la siccità rende l’acqua un bene essenziale, è una specie di miracolo dei pani e dei pesci: trasformare i liquami che arrivano dalle fognature in acqua pura, “tabella A”. E invece di gettarla a mare, attraverso la foce del fiume Arrone, riutilizzarla per far crescere carote e cocomeri di Maccarese.
Tutto nasce dalla metamorfosi del depuratore di Fregene sul quale Acea ha investito da poco due milioni di euro. Una rivoluzione capace di rendere il depuratore unico nel panorama nazionale perché la qualità dell’acqua trattata è tale da poter essere riutilizzata per i campi agricoli.
Trasformato in un progetto, ora è approvato dal Mit con il duplice scopo di riciclare a fini produttivi una risorsa altrimenti non utilizzata e di migliorare la qualità delle acque superficiali. Una soluzione all’avanguardia in linea con le direttive dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti ed Ambiente.
“Si tratta di una tubazione interrata che parte dal depuratore di Fregene – spiega Claudio Destro, amministratore delegato della Maccarese Spa che ha seguito il progetto – Un’idea che sosteniamo da anni, insieme al Consorzio, invece di buttare via acqua in mare la utilizziamo per uso irriguo”.