Prevenire e diagnosticare precocemente l’endometriosi. E migliorare le tecniche di ricerca e di cura di una patologia invalidante ancora molto poco conosciuta e purtroppo diffusa nelle donne.
Sono i cardini della proposta di legge, la prima nel Lazio, sull’endometriosi depositata oggi dalla consigliere regionale Michela Califano sottoscritta da 22 colleghe e colleghi di maggioranza e opposizione.
“L’endometriosi è una malattia ginecologica molto grave – spiega la Michela Califano – che colpisce le donne con effetti psicofisici debilitanti che minano la vita e i rapporti sociali, di coppia e della sfera lavorativa. I forti dolori impediscono qualsiasi attività e in molti casi anche di avere figli. Uno dei problemi fondamentali legati a questa patologia è che si tratta di una malattia ancora poco conosciuta con diagnosi molto tardive che peggiorano sia lo stato di salute che le possibilità di intervento.
La proposta di legge portata avanti con il mio staff di concerto con due luminari in materia, il professor Fiorenzo De Cicco Nardone e il professor Piero Carfagna, mira essenzialmente alla prevenzione e alla diagnosi precoce e a migliorare le tecniche di ricerca e di cura della malattia attraverso l’uso di tecnologie innovative. In primis realizzando il Registro Regionale Elettronico dell’Endometriosi che possa far convergere i dati in un’unica piattaforma implementando così la raccolta e l’analisi dei dati. In secondo luogo attraverso l’individuazione di un centro di coordinamento presso uno degli Ircss del Lazio garantendo una diagnosi precoce e certa, un percorso clinico assistenziale migliore per le pazienti di endometriosi e una formazione specifica del personale del servizio sanitario regionale con particolare riguardo al’uso delle nuove tecnologie come la teledidattica, la videochirurgia, la telechirurgia robotica e la telecooperazione sanitaria. Infine con campagne di comunicazione che possano informare le più giovani sull’esistenza di questa patologia e iniziative di sensibilizzazione sull’endometriosi e la valorizzazione degli enti di Terzo Settore per promuovere la loro partecipazione alle attività del Ree e delle iniziative di sensibilizzazione.
Ringrazio di cuore tutte le colleghe e i colleghi che hanno sottoscritto questa proposta di legge. Un atto dovuto per rispondere alle esigenze di oltre 700mila donne nel Lazio che ogni giorno combattono contro una malattia e un vuoto normativo che dobbiamo in tutti i modi colmare”.