La Regione ha portato avanti insieme all’agenzia del demanio la classificazione del patrimonio immobiliare, che è stato diviso in nove gruppi. È la prima volta che viene fatto un lavoro simile. La Regione ha preso in considerazione 6.280 unità del patrimonio e le ha classificate in 662 compendi, cioè immobili, complessi di immobili e terreni agricoli su cui è già possibile avviare un percorso di valorizzazione e ottimizzazione. Il valore totale del patrimonio classificato è di almeno 1,4 miliardi di euro. La seconda fase dell’operazione riguarderà il resto del patrimonio: 1.645 unità di entità e valore minore a cui si aggiungono anche le 6.685 del Demanio e il patrimonio di Asl, società partecipate e altri Enti.  Sarà possibile grazie alle entrate ottenute dalla messa a reddito degli immobili che consentirà, appunto, di ridurre il debito e alleggerire il carico fiscale sui cittadini. L’obiettivo è sempre lo stesso: valorizzare e ottimizzare il rendimento degli immobili. Gli interventi variano a seconda delle caratteristiche dei diversi immobili: dalla vendita, alla permuta con altre pubbliche amministrazioni, a progetti speciali per il territorio e il sociale. Tra le varie suddivisioni, spicca il “gruppo 0” che include 134 compendi del valore d’inventario di 136,4 milioni su cui attualmente Regione e Agenzia del Demanio stanno approfondendo l’analisi. Sono inclusi in questo gruppo le tenute di Castel di Guido, Borghetto Palidoro, Malagrotta, Isola Sacra.  “Finisce nel Lazio il caos del patrimonio immobiliare- commenta il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – Finisce perché finalmente, grazie al lavoro fatto con l’Agenzia del Demanio, abbiamo catalogato in sette grandi gruppi l’entità di questo patrimonio che ammonta, in questo primo stock, a circa 1,4 miliardi di euro. Finalmente siamo pronti a mettere mano a un tema sul quale non si è mai riusciti”. “Il lavoro continua con il proficuo lavoro fatto con l’Agenzia del Demanio perché la convenzione stipulata con loro durerà due anni, quindi andremo avanti nell’approfondimento della parte dei beni che non sono entrati nella prima segmentazione – dice Alessandra Sartore, assessore al bilancio – Ci stiamo muovendo comunque sempre in abito pubblico , quindi questa è la nostra strada”.