Lo scorso 6 ottobre si è costituito a Fiumicino il “Comitato per il NO alla riforma costituzionale” che ha eletto presidenti Francesca Renzi e Orfeo Cecchini. “La parità uomo-donna è la prima volta – si legge nella nota del Comitato – che si realizza a Fiumicino nella gestione di organismi collettivi così importanti. Il Comitato invita le cittadine e i cittadini a riflettere sull’operazione autoritaria che è stata realizzata su proposta fortemente voluta dal Dottor Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri, e dalla Ministra Maria Elena Boschi. La riforma è assolutamente fuori di sane esigenze di modernizzazione della Costituzione. La modernizzazione non significa autoritarismo, ma snellimento dei tempi per fare le leggi, nella chiarezza delle competenze; significa snellire senza ridurre l’efficacia dei controlli sugli atti di Governo; significa ridurre i costi e bilanciare le funzioni dei vari organi dello Stato. La riforma, insieme alla nuova legge elettorale, produce una pericolosa riduzione dei controlli, elimina il bilanciamento delle funzioni e assegna alla prima minoranza elettorale – sì, alla prima minoranza elettorale – il 100 % dei poteri per fare leggi, controllare, nominare. Si può chiamare riforma democratica ? Va detto NO a tutela delle libertà degli italiani. Il Senato non è stato abolito, ma sarebbe sostituito da un gruppo di 95 Sindaci e Consiglieri regionali. I Sindaci devono fare i Sindaci; non devono né possono occuparsi di questioni che non potrebbero neanche approfondire se il loro tempo fosse correttamente dedicato ai problemi dei loro Comuni e delle loro Regioni. A fronte del tentativo di organizzare intorno ad un solo partito, che – pur non avendo la maggioranza – utilizza il premio di maggioranza, dato da una legge elettorale incostituzionale, per occupare ogni spazio di potere e che – da solo – modifica la costituzione repubblicana, bisogna organizzarsi per dire NO!”.
2016-10-12