Una nota dell’Arpa Lazio chiarisce che quel tappeto di schiuma bianca apparso nel pomeriggio del 9 luglio davanti allo stabilimento di Fiumicino “Queen Mary” non è stato provocato da inquinamento marino.
Ma si è trattato di un fenomeno prodotto da tensioattivi presenti nel mare e sprigionati da sostanze naturali e non tossiche.
Ecco il testo della nota dell’Arpa Lazio:
“In relazione al fenomeno di schiuma bianca verificatosi sul litorale di Fiumicino, la sezione provinciale di Roma dell’Arpa Lazio ha effettuato un campionamento l’11 luglio e ha svolto le relative analisi di laboratorio: i risultati, già trasmessi alle autorità competenti, evidenziano assenza di fioriture di fitoplancton tossico; le analisi batteriologiche effettuate ai fini della balneabilità non hanno evidenziato valori di concentrazione superiori a quelli previsti dalle norme e l’acqua risulta pertanto idonea alla balneazione. Verosimilmente – aggiunge la nota – l’evento risulta riconducibile alla presenza di sostanze tensioattive di origine naturale, normalmente presenti in mare che si formano in seguito a normali processi fisiologici degli organismi acquatici. Il fenomeno risulta più evidente durante e dopo le mareggiate”.