Il simbolo dell’Isola Sacra, ricostruito nel 1946 ha superato tanti ostacoli. Nel 1971 è stato dismesso e con la partenza del suo guardiano è iniziato il degrado. Arriveranno tempi migliori?
di Alberto Sestante / Foto a cura di Fototticaldo
Ogni città che visitiamo ha un elemento che la identifica e, per quanto riguarda la località di Isola Sacra, possiamo dire che è indiscutibilmente il vecchio faro il simbolo che la rappresenti. In effetti la nostra città vanta elementi antichissimi (la necropoli, il porto di Claudio e di Traiano, la basilica di Sant’Ippolito, etc.) altri più recenti ma nell’immaginario comune è la silhouette del faro quella che rappresenta la zona. Come tutti i fari nasce come baluardo per la sicurezza della navigazione collocato alla foce del Tevere dove, a causa dei continui depositi fluviali, si è costituita una “punta” con ai lati due grosse anse, una verso nord fino a Santa Marinella e una verso sud fino ad Anzio. Bisogna dire che il faro originario non è quello che siamo abituati a vedere, in realtà era una costruzione più esile e meno imponente dell’attuale ma che fu demolita dalle truppe tedesche durante la ritirata che ha preceduto la fine della II guerra mondiale.
Una delle prime ricostruzioni post-belliche è stato il faro di Fiumicino realizzato nel 1946. Per capire bene la storia occorre conoscere la situazione dell’Isola Sacra di quei tempi. Nella zona Fiumicino era presente allora il borgo progettato dall’architetto Valadier, nella zona Isola Sacra Villa Guglielmi, poi i casali agricoli della bonifica di Ostia e Maccarese e poche altre costruzioni. Sotto il profilo urbanistico c’era via della Scafa, viale Traiano e appunto via del Faro, che si snodava tra monticelli di sabbia e cespugli di vegetazione mediterranea. Era quindi ben visibile a tutti l’imponente costruzione del faro di giorno mentre di notte la sequenza dei tre lampi ha accarezzato le nuove generazioni che via via hanno popolato la località.
Oltre al faro il richiamo per tanta gente era anche la balneazione e soprattutto la piccola pesca, sia con i bilancioni dei vari dopolavoro, sia con la canna e anche sub in quanto all’epoca l’acqua era particolarmente pulita, trasparente e pescosa. Per la funzionalità del faro era necessaria la presenza di personale per cui erano state realizzate anche delle costruzioni per l’alloggio dei dipendenti con lo “storico” guardiano del faro.
Anche tutto quello che circondava il faro non è solamente quello che troviamo oggi ma molto di più in quanto nella parte interna alla recinzione c’erano più livelli con delle strade interne e con possibili percorrenze con auto o piccoli autocarri, uno scivolo per piccole imbarcazioni e un piccolo molo lato nord. Mentre verso la foce del Tevere sul lato sud c’erano due imponenti file di scogli con percorrenze carrabili. Insomma una grande struttura.
Poi, inopinatamente, nel 1971 il faro è stato dismesso perché ritenuto pericolante, o per mire di qualcuno come si vociferava in quei tempi, il guardiano e la sua famiglia hanno lasciato l’abitazione e l’intera costruzione abbandonata al suo destino. L’incuria dello Stato ha lasciato il campo libero alla devastazione edilizia di facinorosi mentre il nascente fenomeno dell’erosione marina ha completato l’aggressione sul lato mare.
Così piano piano, inesorabilmente, le varie barriere di scogli sono state “ingerite” dal mare che dopo diversi anni è arrivato quasi a lambire la costruzione. A quel punto è stato eseguito un intervento di posizionamento di scogliere che ha portato all’attuale situazione mentre le varie recinzioni che si sono avvicendate nel tempo non hanno fermato l’opera distruttiva operata da terra dai vandali di turno.
La paventata pericolosità per mancanza di stabilità del 1971, quando ancora c’erano circa un centinaio di metri di strutture a protezione dell’edificio, risulta a tutt’oggi ancora incomprensibile mentre periodicamente si avvicendano le più disparate opzioni di utilizzo.
In questi ultimi tempi poi è l’ipotesi del porto turistico che movimenta il chiacchiericcio locale con le varie fazioni politiche a volte favorevoli e a volte contrarie sullo stesso argomento. Dall’alto il vecchio faro assiste sornione alle varie dispute e alle varie ipotesi con la calma di chi ne ha viste e sopportate tante. Arriveranno tempi migliori?