“Abbiamo assistito nei giorni scorsi, alle proteste, tramutate anche in una manifestazione davanti alla sede del Comune di Fiumicino, da parte degli ex Aec (Oepa), che legittimamente hanno rivendicato maggiori tutele e maggiori diritti contrattuali, ad oggi purtroppo non del tutto certi o riconosciuti”. È quanto dice con una nota ViviAmo Fiumicino per il centro studi di Mario Baccini.
“Ricordiamo – si legge nella nota – che questa figura professionale, riconosciuta dalla legge 104/92 art.13, comma 3, si occupa dell’assistenza a minori con disabilità nelle scuole dell’infanzia, in quelle primarie e in quelle secondarie, affiancandosi all’insegnante di sostegno laddove previsto e provvede ad aiutare il bambino al raggiungimento della propria autonomia, garantendo un supporto pratico e funzionale, ma anche socio-relazionale e di facilitazione della comunicazione, partecipando anche alla stesura e all’attuazione del PEI(Piano educativo personalizzato).
Purtroppo, la legislazione vigente non favorisce affatto queste importantissime figure professionali, le quali nella maggior parte dei casi, sono alle dipendenze di società cooperative, piuttosto che alle dirette dipendenze dell’ente locale e questo comporta che soffrano di una paga oraria esigua; non abbiano diritto a retribuzione durante le feste comandate e al termine dell’anno scolastico; non abbiano diritto al buono pasto; non abbiano diritto all’indennità di disoccupazione, per via dei vincoli contrattuali; non abbiano diritto alle ferie e non abbiano diritto allo studio.
A meno che la loro funzione venga sottovalutata o scarsamente presa in considerazione, appare paradossale ed al contempo inconcepibile, che una società come la nostra e che gli enti pubblici a qualsiasi livello, sempre favorevoli all’inclusione sociale e al riconoscimento dei diritti, possano tollerare e accettare, un simile trattamento nei confronti di questi assistenti. Se il tutto poi, lo associamo al fatto che le loro prestazioni sono a favore di categorie fragili e che la loro funzione è di utilità sia pubblica che sociale, avvilire sminuendo questa categoria professionale, per una mera questione economica, risulta ancora più grave e desolante. Eppure, la dedizione di questi splendidi professionisti, l’amore per il proprio lavoro, l’affetto e il legame che si instaura con il bambino dal primo giorno di scuola e fino al termine del suo percorso scolastico, vanno ben oltre i 7 euro netti l’ora percepiti e a tutte le altre umiliazioni contrattuali subite.
Alcuni Comuni a noi vicini anche importanti, stanno provvedendo all’internalizzazione nel proprio organico di queste figure, tramite apposito bando di concorso, ma riscontriamo in questo tipo di scelta, seppur ammettendone i buoni propositi, un difficile inquadramento del relativo profilo ed un’inevitabile compresenza almeno nei primi tempi, di Oepa diretti dipendenti comunali e di quelli, invece, alle dipendenze di cooperative.
Considerato che sono le Asl di appartenenza, previa apposita certificazione a seguito di una diagnosi funzionale, a riconoscere l’assegnazione dell’Opera al minore con disabilità e considerato che nella Missione 5 di coesione e inclusione sociale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), a cui sono destinati 11,17 miliardi di euro, in particolare facendo riferimento al capitolo riguardante il terzo settore dedicato alle disabilità, crediamo che la gestione di queste fondamentali figure professionali, debba essere a carico delle Asl per le quali andranno a prestare servizio, entrando a far parte del loro organico, garantendo altresì le proprie prestazioni anche nel periodo estivo, dopo la chiusura delle scuole, a tutti quei minori per i quali, in base alle richieste dei genitori, necessitino di assistenza anche domiciliare durante le vacanze estive, oppure rimanere a disposizione per assistere altre persone con disabilità.
In questo modo si configurerebbe un doppio vantaggio, in quanto gli Oepa potrebbero assicurare copertura del servizio domiciliare di assistenza, garantendo la turnazione estiva o durante le vacanze scolastiche in occasione delle festività, degli assistenti domiciliari. Inoltre, potrebbero così assicurare a loro stessi continuità contributiva e previdenziale. Ciò si sposerebbe con la volontà espressa nello stesso PNRR, di realizzare una riforma del settore attraverso la realizzazione di una Legge quadro delle disabilità, in attuazione dei principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 e con la ‘Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030’ presentata lo scorso Marzo dalla Commissione Europea.
Ricordiamo che in questi giorni, si terranno a breve distanza la convocazione della Commissione Lavoro in Comune, che avrà come ordine del giorno, la questione degli Oepa, alla quale sono state invitate a partecipare le sigle sindacali e a seguire si avrà l’apertura di un tavolo per verificare le possibilità di migliorare le condizioni contrattuali, da parte del Comune di Fiumicino, nei limiti delle proprie possibilità. In queste sedi, il Presidente Mario Baccini, si farà portavoce di questa nostra proposta, affinché il Comune la possa prendere in considerazione e presentare agli enti competenti. Questa è una questione di civiltà e giustizia, al di là degli schieramenti e degli scontri ideologici, che mette in primo piano l’interesse di una categoria fragile come quella dei bambini con disabilità e l’interesse di chi se ne prende cura quotidianamente, in assenza dei genitori e parenti.
Auspichiamo altresì , che venendo meno lo stato di emergenza, che salvo ulteriori proroghe scadrà il prossimo 31 Luglio, con la situazione dei contagi da Covid-19 in netto miglioramento e con l’avanzamento spedito della campagna vaccinale, l’Amministrazione comunale prenda in considerazione la possibilità, di tornare a gestire direttamente le supplenze delle insegnanti delle scuole del nostro territorio, che questo anno, per poterne reperire il maggior numero possibile, sono state affidate ad un’agenzia di somministrazione lavoro”.