“Ho letto con molta attenzione le dichiarazioni che ha rilasciato la dottoressa Annalisa Corrado, responsabile per il Partito Democratico in materia di conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030, durante il convegno ‘Transizione energetica. Missione possibile’, tenutosi a Civitavecchia.
L’esponente PD, nativa della stessa Civitavecchia, tra le altre cose ha sostenuto la necessità di trasformazione green della centrale Enel di Torrevaldaliga, vero e proprio ecomostro che deturpa da decine di anni il litorale a nord della città ed attualmente viene alimentata a carbone.
Quello che però emerge, chiaro e forte, dalle sue parole è la stretta connessione tra questi ideali green e le vicissitudini del porto di Civitavecchia. Realtà, quest’ultima, che non sta attraversando il suo momento migliore, dove l’unico asset che si mantiene in attivo è lo scalo crocieristico, che sta beneficiando dell’aumento generalizzato del mercato turistico di riferimento. Così accade che, in nome di una non meglio precisata regia nazionale, si accenda una polemica contro il progetto del futuro porto turistico-crocieristico di Fiumicino, che viene descritto come foriero di un devastante impatto ambientale e, oltretutto, causa di imminente crisi dell’intera strategia portuale del Lazio e del Paese!
L’esponente PD dichiara che non è possibile più commettere errori in un simile settore. Allora, mi chiedo, come è possibile definire devastante questo progetto, quando l’oggetto stesso di quel convegno era la transizione energetica? Tralasciando, per carità di patria, l’incombenza della centrale Enel di Civitavecchia, essa sì un ecomostro, la dottoressa Corrado ha veramente approfondito il progetto di Fiumicino? Lo sa, per esempio, che l’intera struttura sarà ecosostenibile e che le navi da crociera non inquineranno un bel niente durante la loro sosta, essendo tutte le banchine progettate con la tecnologia cold-ironing permettendo di alimentarle per tutte le necessità?
Si parla di progetto devastante per l’ambiente. Ma ha dato forse un’occhiata alla situazione di degrado in cui versa attualmente il litorale sud di Fiumicino, fino al faro? O forse, l’esponente politica, come molti altri, preferirebbe il ripristino del progetto della precedente concessionaria, che prevedeva la realizzazione di circa 500.000 metri cubi di nuove abitazioni in riva al mare, con un incremento di almeno 5.000 nuovi residenti ed il relativo enorme impatto sull’urbanistica dell’intera Isola Sacra? Magari, per i detrattori del progetto portuale di Fiumicino, una soluzione simile sarebbe preferibile.
Vorrei aggiungere che, forse, ci si dimentica che è stato lo stesso sindaco di Roma Capitale a chiedere che il progetto del porto turistico crocieristico venisse inserito nel piano delle opere previste per il prossimo Giubileo.
Il fatto più triste di tutta questa vicenda è il constatare che tante voci, soprattutto da parte del Partito Democratico, si levino in difesa dello status quo e di tutti gli interessi che ciò comporta, ma non si impegnino per il reale processo di sviluppo del nostro territorio. Certamente, questo percorso non sarà semplice, ma ci chiediamo se sia veramente possibile preferire l’attuale bruttura del nostro litorale, piuttosto che impegnarsi per dare un futuro migliore ai nostri concittadini ed alle generazioni future”.
Questo è il comunicato diffuso da Giampaolo Nardozi, Comitato IL TIMONE per il Porto Turistico Crocieristico di Fiumicino.