“Ieri sera ho ricevuto una chiamata grottesca. La Lega Lazio ci ha comunicato la sua intenzione di commissariare il direttivo locale. Una scelta talmente grave da non permettermi più di rimanere in questa casa che non riconosco più mia e di avere alcun tipo di ripensamento”. È quanto fa notare la consigliera comunale Federica Poggio.
“Al coordinatore Giuseppe Picciano – dice Federica Poggio – e a tutto il direttivo va la mia immensa gratitudine per il lavoro svolto in questi anni. Purtroppo in questo partito, ormai lacerato da insulse guerre intestine, non contano più valori e qualità ma esclusivamente il servilismo ai potenti di turno.
Oggi ragazzi e ragazze che in questi mesi, pur di fronte ai pesanti scivoloni dei vertici nazionali e regionali, hanno comunque tenuto la barra dritta senza abbandonare una nave alla deriva (sarebbe stato più conveniente), pagano non per propri errori o chissà cosa ma per le decisioni di due persone, il Senatore De Vecchis e il collega Vincenzo D’Intino, che a differenza nostra e loro hanno scelto un’altra strada.
Non potendo fare ritorsioni contro i due fuoriusciti i vertici regionali della Lega hanno deciso di scagliarsi, con una violenza politica inimmaginabile, contro ragazzi e ragazze per bene, puliti, che politicamente non hanno più nulla a che vedere con chi se n’è andato ma che, naturalmente, con loro negli anni scorsi hanno condiviso una militanza e dunque anche un’amicizia.
Dopo l’uscita di De Vecchis e D’Intino abbiamo immediatamente dichiarato in colloqui privati ai vari coordinatori laziali che, pur di fronte una condotta che a livello nazionale e regionale facevamo fatica a comprendere, saremmo rimasti fedeli alla parola data chiedendo però un rilancio del partito.
Abbiamo continuato le nostre lotte, non ultima sul centro di trasferenza, mettendoci la faccia e facendo seguire al nostro cognome la denominazione Lega.
Per tutta risposta è stato deciso di commissariare il partito, come fosse roba loro, e consegnarlo probabilmente nelle mani di chi in questi anni non ha mai lavorato per il bene del territorio ma ha solo lusingato i potenti di turno gettando fango sul nostro gruppo per accaparrarsi qualche delega e appiccicarsi un paio di stellette sul petto da sfoggiare nelle serate di gala.
Questa decisione, vale la pena precisarlo a chiare lettere, mina la compattezza del centrodestra a Fiumicino e rischia di creare una pensante e insanabile spaccatura in vista delle elezioni del giugno 2023.
Se questa è la Lega che vogliono se la prendano pure. Il nostro percorso ce l’abbiamo bene in mente, con o senza quel simbolo. Si tengano la scatola vuota, il contenuto lo portiamo con noi”.