L’ultima novità della fucina creativa di Carmine di Bianco si chiama “Pinsa romana”. Il Pinzimonio non smette di stupire inserendo nel menu del locale questo nuovo fragrante prodotto. “Dopo una lunga esperienza con la pizza classica e una successiva pausa di riflessione ora abbiamo deciso di riproporre questo prodotto ma con una formula del tutto nuova – spiega Carmine – la potremmo più giustamente chiamare “Pinsa romana moderna”, la rivisitazione di un’antica ricetta che risale ai tempi dell’antica Roma rielaborata grazie ad ingredienti e tecniche di lavorazione moderne. La ricetta originale proviene dalle popolazioni contadine fuori le mura, le quali grazie alla macinazione dei cereali allora conosciuti – miglio, orzo e più tardi anche il farro – e con l’aggiunta di sale ed erbe aromatiche, cucinavano queste schiacciatine o focacce, che costituivano un prestigioso dono da offrire agli dei. Il termine “Pinsa” deriva dal latino “pinsere”, allungare-schiacciare, ed è proprio la caratteristica forma ovale una delle sue note distintive. Nel corso dei secoli la ricetta classica ha subito diverse modifiche fino ad arrivare ai giorni nostri in cui ai classici cereali sono stati aggiunti la soia, che dona fragranza, e il riso, vera rivoluzione nel campo della pizza, grazie alla sua qualità di assorbimento dell’acqua e alla sua digeribilità”.
Di forma ovale, con base e bordo croccante, interno morbido e fragrante, la Pinsa romana ha il sapore del pane antico, altamente digeribile grazie alla lunga maturazione dell’impasto lavorato con la tecnica del freddo e all’alta idratazione, ha un basso contenuto di calorie e di grassi proprio per l’inserimento di farina di soia e farina di riso accanto al frumento e grazie all’alto contento di acqua e al basso uso d’olio extravergine di oliva nell’impasto.
Un impasto unico che poi viene condito meravigliosamente da Antonio, lo chef che collabora da tempo con di Bianco. Provare per credere: oltre a tutti i gusti classici, c’è la Pinsa al cacio e pepe, alla carbonara oppure alici e fiori di zucca, ad esaltarne la romanità. Ancora: alle alici fresche e scaglie di pecorino, al San Marzano e alici di Cetara; e anche la “Vegan” con verdure saltate e crema di tofu.
I prezzi? Assolutamente abbordabili e per tutte le tasche, al tavolo dai 6 euro la Pinsa margherita agli 8 per preparazioni più elaborate, un rapporto qualità/prezzo sempre ideale in linea con la filosofia del Pinzimonio, unica Osteria Slow Food di tutto il comune di Fiumicino. Dove per un pasto completo non si spendono più di 35 euro a persona e assaggiando autentiche specialità come gli spaghetti alle telline, la parmigiana di pesce azzurro, il tortino di polipo con patate e rucola, solo per fare qualche esempio.
Tornando alla pizza, bisogna ricordare che il Pinzimonio prepara anche “Pinse a portar via” da gustare comodamente nelle proprie case e ha in programma di proporre una volta a settimana serate di “Pinsa a volontà” a soli 10 euro a persona. Il Pinzimonio, via Formoso 95, tel. 06.65.02.97.64.
2015-07-15