Negli ultimi giorni, Fiumicino è tornata al centro dell’attenzione a causa dell’escalation di una nuova protesta dei pescatori locali contro l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Una protesta che, seppur legittima nei suoi presupposti – il ritardo nelle operazioni di dragaggio del porto canale e della Darsena – solleva alcune domande importanti.
Il 23 è stata la Giornata Mondiale della Pesca, anche per questo ci teniamo a evidenziare come il completamento dei lavori di dragaggio rappresenta una questione cruciale per la funzionalità del porto e per la salvaguardia delle attività economiche e produttive ad esso collegate. Tuttavia, non si può ignorare un aspetto curioso: a differenza delle mobilitazioni del passato, oggi assistiamo a una protesta dai toni significativamente più contenuti.
Dove sono finite le manifestazioni di piazza che paralizzavano la città? Che fine hanno fatto gli striscioni, i fischietti e le occupazioni simboliche degli uffici comunali? Questi erano strumenti che, in passato, i pescatori hanno utilizzato con grande determinazione per far sentire la loro voce. Oggi, invece, la protesta si riduce a dichiarazioni pubbliche contro l’Autorità Portuale, l’ente competente per la gestione delle attività e degli interventi sul porto.
Questa evidente differenza di approccio ci spinge a riflettere: il problema è davvero così urgente e grave come viene descritto? Oppure le manifestazioni di ieri avevano motivazioni più complesse, forse meno genuine di quanto si volesse far credere?
I fatti parlano chiaro: ieri come oggi, la competenza sui lavori portuali e sulle attività connesse è esclusivamente dell’Autorità di Sistema Portuale. E se è vero che i ritardi nei dragaggi meritano attenzione, è altrettanto vero che le modalità di protesta attuali appaiono poco incisive rispetto al passato.
Rinnoviamo pertanto la richiesta di convocazione di una Commissione per un confronto aperto e trasparente, insieme a pescatori e tutti gli attori coinvolti, per individuare soluzioni concrete e tempestive, evitando strumentalizzazioni che rischiano di danneggiare ulteriormente la credibilità delle legittime rivendicazioni della categoria. La salvaguardia del porto di Fiumicino e delle sue attività è una priorità comune, ma richiede coerenza e responsabilità da parte di tutti.
Ezio Di Genesio Pagliuca, Capogruppo PD
Erica Antonelli, Consigliera Comunale PD