Molti sindaci di città italiane, tra le quali cito Roma, Milano, Firenze, Napoli, e naturalmente anche Fiumicino preoccupati dai negativi risultati dai cosidetti “botti” di Capodanno che ogni anno registrano oltre 100 feriti e lasciano le città’ in uno stato pietoso di resti, pressati anche da molte associazioni ambientaliste e da associazioni a difesa degli animali, hanno emanato ordinanze molto precise e dettagliate  con le quali hanno vietato l’uso  di qualsiasi materiale esplodente e luminescente precisando che i contravventori sarebbero stati  puniti con sanzioni pecuniarie per un massimo di €500.

Devo purtroppo constatare che tali ordinanze sono state in gran parte disattese e lo spettacolo di Capodanno è stato praticamente identico a quello degli anni passati e, per quello che ho visto, a Fiumicino mi sembra sia pure aumentato. Anche l’elenco dei feriti che hanno dovuto ricorrere al pronto soccorso è stato quest’anno in Italia oltre 100.

Ho effettuato la mattina del primo dell’anno un breve giro per Fiumicino centro ed ho verificato che le strade e le piazze erano in uno stato pietoso con cumuli di resti di fuochi pirotecnici sparsi ovunque.     Come già fatto notare anche da alcuni giornali locali tali resti sono considerati speciali ed il loro smaltimento deve essere effettuato da personale specializzato e con le dovute cautele con tempi quindi alquanto lunghi.

Ho infine constatato che dopo la mezzanotte e per alcune ore Fiumicino, a causa della assoluta mancanza di ventilazione, è stata avvolta da una densa, insalubre e puzzolente foschia che ha messo a dura prova i nostri poveri polmoni gia’ provati, peraltro, anche dai fumi dell’intenso traffico automobilistico e degli aerei del vicino aeroporto.

Credo comunque che la battaglia contro i “botti” debba continuare trovando anche altre iniziative atte a dissuadere i cittadini di effettuare simili manifestazioni di inciviltà anche perchè non sono in grado di comprendere come sia possibile punire gli eventuali contravventori che credo non sia semplice individuarli e contravvenzionarli. 

Carlo Giovanni Michieletto