“Sono trascorsi appena 2 giorni dal 25 novembre, eppure la maggioranza del nostro consiglio si è fatta trascinare dalla volontà di un paio di consiglieri, accecati dall’ideologia, tanto da non capire la valenza e il significato di votare tutti insieme la mozione da noi presentata, senza simboli di partito e scevra da riferimenti ideologici”. Lo dichiarano i consiglieri Antonelli, Bonanni, Meloni, Di Genesio Pagliuca, Calicchio, Zorzi, Petrillo, Miccoli. 

“A margine della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, battere un colpo dal seno del consiglio comunale e lavorare, insieme, per un percorso volto all’educazione sentimentale e affettiva, nelle scuole, ma anche fuori con iniziative rivolte alle famiglie, con il coinvolgimento delle adeguate e necessarie professionalità, ci sembrava un messaggio condivisibile e oltre gli steccati politici, come lo è per noi, ma non evidentemente per altri. Dalle parole mosse dalle consigliere intervenute, è emersa l’incapacità di capire il momento e l’importanza del documento.

È prevalso, invece un presunto punto politico su una o due parole (non meglio specificate) che avrebbero reso invotabile la mozione. Restiamo basiti da come un’ intera maggioranza si sia fatta manovrare e si sia resa “nuda” di fronte alla mancanza di argomentazioni addotte dai pochi, pochissimi intervenuti. Lasciando l’aula non si è potuta discutere neanche la mozione per il ripristino del posto occupato: un altro schiaffo alla lotta contro la violenza di genere”, concludono i consiglieri di opposizione.