A Palidoro, la Farmacia sociale Salvo D’Acquisto gli restituisce la pensione rubata

Il danno e la beffa. Umiliante, se la vittima è un novantenne costretto durante la truffa dalla finta “dottoressa dell’Inps” addirittura a spogliarsi sul letto perché deve visitarlo. Mentre la «collega» gira indisturbata per casa alla ricerca nei cassetti di denaro e gioielli, regolarmente trovati e sottratti.

E’ successo ieri l’altro a Palidoro a un simbolo della località, l’ex capostazione di novant’anni conosciuto da tutti nel borgo, anche perché ogni mattina per tenersi in forma impugnando delle racchette da fondo si fa una passeggiata di quattro chilometri lungo la centralissima via Aurelia. E pensare che proprio lui durante tutta la sua vita per evitare raggiri non aveva mai permesso a degli sconosciuti di entrare in casa.

Ma stavolta le due truffatrici, donne italianissime di mezza età, l’hanno architettata bene, ci sarebbe cascato chiunque. Il giorno prima arriva sul cellulare dell’uomo una chiamata da una dottoressa dell’Inps: “Buongiorno – dice una voce femminile ben educata – volevamo avvisare che domani mattina verremo a verificare le sue condizioni per decidere se è possibile concederle quella integrazione richiesta per la pensione”.

Il nonno di Palidoro ci crede, del resto ha fatto la domanda tramite un Caf e quindi tutto torna. A rendere ancora più credibile la sceneggiata il giorno dopo è il modo in cui si presentano le “dottoresse”, appena aperta lo porta, sorridenti fanno subito il nome di battesimo del figlio. A quel punto il più è fatto, una volta dentro è un gioco da ragazzi, le due sono attrici consumate e per non perdere troppo tempo usano uno stratagemma: chiedono di vedere la pensione per “essere sicuri che non ci siano in mezzo banconote false”.

Il nonno prova a dire che gliele hanno date alla posta, ma lo sono irremovibili, devono essere certe della loro validità. Parte la seconda parte della farsa, una delle due dottoresse chiede all’uomo di spogliarsi per fare la visita di controllo, l’uomo si fa aiutare dalla moglie, entrambi con la dottoressa in camera da letto mentre la complice rovista nelle altre stanze, prende tutti i soldi, 600 euro della pensione e l’oro custodito in casa. Alla fine tanti saluti, un bel sorriso e la promessa che ormai per la pratica non ci sono problemi. La mazzata arriva quando il nonno apre il cassetto dove si trovavano  soldi, allora diventa tutto chiarissimo e insieme al dispiacere scatta anche la vergogna di essersi fatti ingannare così.

“Bastarde – commenta con le parole giuste Marco Tortorici, titolare della Farmacia sociale Salvo D’Acquisto che ha dato la notizia – appena lo abbiamo saputo la rabbia è montata. Per questo abbiamo deciso di ridare noi i 600 euro al nonno e di lanciare una sottoscrizione per i gioielli, i ricordi di una vita”. In poco tempo sono arrivate subito qualche centinaia di euro, la comunità di Palidoro si è subito stretta intorno al suo ex capostazione.

Se qualcuno vuole contribuire è possibile fare un bonifico specificando nella causale: Nome e Cognome per il Nonno di Palidoro. L’Iban è: IT09T0832749630000000008559 intestato a FARMACIA PALIDORO SRL.