“Ho letto con attenzione le affermazioni riportate a mezzo stampa da tre assessori della giunta Baccini e soprattutto dall’odierno delegato alle politiche scolastiche Roberto Tasciotti. Con Tasciotti mi lega un rapporto di lunga data, essendo stato addirittura il mio professore di educazione fisica, nonché il candidato sindaco della mia coalizione nella sfida elettorale delle amministrative nel 2003, quindi ogni valutazione ulteriore sulla sua persona sarebbe alquanto superflua.
Tutte le persone che hanno parlato oggi del nido d’estate fino a qualche giorno fa non sapevano minimamente cosa fosse, pensando che il termine fosse riconducibile solo a qualche attività estiva o gioco da fare in spiaggia. Tale progetto è stato invece sostenuto, fondato e promosso dalla nostra precedente amministrazione a seguito di colloqui e confronti avviati a tempo debito con sindacati, dipendenti e soprattutto genitori. Di sicuro la nostra proposta educativa non è stata la prima in Italia e ci sono stati, e ci sono comuni, molto più virtuosi rispetto a questa opportunità dedicata alle famiglie, ma di sicuro era un progetto operante appieno e soprattutto utile ed apprezzato per la sua organizzazione. Con il tempo avremmo avuto modo di implementare la proposta in un iter burocratico che poteva essere rodato e sicuramente migliorato in alcuni aspetti.
Ad oggi i fatti denotato una partenza del progetto con totale mancanza iniziale di fondi stanziati per l’attivazione e una pubblicazione estremamente tardiva del bando, il quale non ha fatto altro che aumentare i disagi delle famiglie, che nel frattempo hanno provveduto in autonomia a cercare soluzioni alternative per i loro piccoli figli.
Per quanto riguarda l’utilizzo delle strutture private nessuno si scandalizza del fatto che le amministrazioni debbano saper utilizzare il pubblico ed il privato purché sia sempre evidente l’interesse per i cittadini, soprattutto se si tratta di famiglie in difficoltà, dato anche il delicato momento globale.
Io in qualità di ex assessore, e l’amministrazione di cui facevo parte, abbiamo utilizzato i privati perché la legge non ci permetteva di assumere in forma diretta, rivolgendosi a cooperative esterne, come sempre fatto da altri comuni virtuosi. Poi siamo stati sostituiti da una compagine di centro destra che in campagna elettorale ha promesso l’assunzione diretta, dimostrando che quando dalle parole si passa ai fatti le bugie vengono smascherate”.
Paolo Calicchio, consigliere comunale