“Mille lire al mese” è il titolo del prossimo appuntamento in programma al Museo del Saxofono (via dei Molini – Maccarese), in programma sabato 16 marzo alle ore 21.
La formazione musicale composta da Piercarlo Salvia (saxofono e clarinetto), Osvaldo Bellotto (voce narrante), Alessandro Crispolti (pianoforte), Cristian Antinozzi (contrabbasso), Danilo Pierini (fisarmonica) e Alfredo Romeo (batteria) propone un viaggio nella musica italiana degli anni Trenta e Quaranta alla riscoperta di melodie conosciute ed altre spesso dimenticate.
Negli anni Venti del Novecento, dopo la prima guerra mondiale, si diffusero in Italia i primi apparecchi per ascoltare la musica e un nuovo repertorio jazz proveniente dagli Stati Uniti si sovrappose alla predominante canzone melodica. Attraverso i dischi, come anche il cinema sonoro, si diffuse la conoscenza di stili musicali completamente diversi da quelli tradizionali, che andavano a contrastare il repertorio imposto dal regime dell’epoca, oppositore di canzoni e interpreti non italiani: così, per aggirare l’ostacolo, si dichiarava mazurca un brano jazz o si traduceva con improbabili titoli alcuni brani divenuti standard (basti pensare a St. Louis Blues divenuto Le tristezze di San Luigi) e gli stessi nomi di storici interpreti (Louis Armstrong era Luigi Braccioforte e Benny Goodman si trasformava in Beniamino Buonuomo).
Il regime incoraggiava la diffusione di canzoni di stile molto tradizionali, di carattere allegro e spensierato, spesso dal contenuto banale o insignificante, che davano l’idea di un’Italia in cui tutto andava bene e la gente non aveva problemi. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, incominciavano però a diffondersi anche in Italia le prime orchestre ritmiche che proponevano versioni italiane di grandi successi stranieri, il “giazzo” italiano. Le sonorità prima del jazz tradizionale e poi dello swing e delle grandi big band, conquistarono i musicisti italiani che elaborarono nuove composizioni fortemente influenzate dai colori e dai ritmi del jazz. Lo swing, ovvero la “forza motrice” della musica afroamericana, trasformò dunque semplici canzoni in successi moderni e ballabili. Autori come Pippo Barzizza, Giovanni Danzi, Gorni Kramer e cantanti quali Alberto Rabagliati, Natalino Otto e il famoso Trio Lescano, sono solo alcuni dei protagonisti di quella fase storica e sono gli autori prescelti dall’organico per il concerto.
Il repertorio proposto, impreziosito da storie ed aneddoti storici riguardanti gli autori ed i testi, si dipanerà tra i brani più famosi dell’epoca: da Mille lire al mese (1939) a Non ti scordare di me (1935), da In cerca di te (1944) a Ma l’amore no (1942), da Pippo non lo sa (1939) alla famosissima Parlami d’amore Mariù (1932), ed ancora Polvere di stelle, Mamma voglio anch’io la fidanzata, Ba..baciami piccina, Ma le gambe, Amore Baciami, Maramao… perché sei morto e molti altri ancora.
Il concerto (costo di ingresso 17 euro) sarà come da tradizione anticipato, per chi lo desiderasse, da un’apericena (costo 15 euro).
I biglietti per la performance sono acquistabili in loco o sul sito Liveticket.it
Infoline costi e prenotazioni: 0661697862 – 3202514087 – info@museodelsaxofono.com