“Non era necessaria la sfera di vetro per prevedere cosa sarebbe potuto accadere in mancanza dei necessari interventi di protezione sui punti critici del litorale già fortemente eroso di Focene”. È quanto il commento dei membri del “Nuovo Comitato Cittadino Focene” all’indomani di una giornata che ha letteralmente messo in ginocchio la località a causa del forte vento e delle violente mareggiate.
“Non sono mancate – spiega Emilio Sciesa, presidente del Comitato – da parte nostra e dei comitati tutti le richieste di rifioritura della scogliera crollata fronte Baraonda, nella zona centrale di Focene.
Sono stati da anni richiesti interventi per fronteggiare la minaccia della scomparsa della fascia della Riserva a nord, dal chiosco 40° all’Ombra fino al confine con Fregene.
Più di recente, lo scorso 8 dicembre, è stato richiesto un intervento ad Acea , e nuovamente il 26 dicembre sono state inviate le Pec a tutti gli assessorati al fine di mettere in sicurezza le strutture dell’impianto fognario finite troppo vicine al mare, che peraltro vedono un tombino ormai in acqua.
Inoltre nei mesi scorsi un-esposto denuncia con 600 firme è stato depositato a cura di tutti i comitati di Focene.
A nostro avviso serve un progetto lungimirante e risolutorio, non le solite soluzioni tampone che hanno solo il risultato di far inghiottire dal mare migliaia e migliaia di euro.
Comunque resta da comprendere perché non si sia provveduto a fine estate con la realizzazione delle opere già previste e, per quanto sappiamo, già messe in bilancio.
Adesso ci aspettiamo che dopo le passerelle di ieri arrivino i fatti”.