Fatica a frequentare le lezioni con regolarità, incapacità a mantenere un rapporto con i compagni di classe, ritardi continui e assenze. Ecco alcuni campanelli d’allarme indicati nel Vademecum stilato dal Centro Studi in Corso dell’Infernetto e potenzialmente utile a quelle famiglie che vogliono intercettare in tempo un malessere del proprio figlio/a in ambito scolastico.
“La regola d’oro per i genitori – afferma Alessandra D’Alano che nel Centro Studi in Corso si occupa fra l’altro di dispersione scolastica – è quella di osservare con attenzione il proprio ragazzo e di non sottovalutare una eventuale trasformazione del comportamento. La fatica a frequentare le lezioni con regolarità è ad esempio un primo segnale molto importante. Alcuni ragazzi cominciano ad attuare meccanismi di evitamento manifestando malesseri fisici; altri rifiutano l’impegno scolastico causando la mancata ammissione agli anni successivi. E in altri casi si evidenzia un’incapacità di mantenere un rapporto adeguato all’interno del gruppo classe. Certo non è semplice per i genitori, soprattutto per quelli che lavorano tutto il giorno. Ma intercettare anche uno solo di questi segnali può aiutarli ad intervenire”.
Fra i rischi più diretti, connessi con queste insofferenze, c’è l’abbandono scolastico del ragazzo. O comunque il rifiuto della scuola e dell’istruzione. Molto utile per capire se il proprio figlio è “a rischio dispersione” è sicuramente il dialogo tra genitori e docenti.
“Un campanello d’allarme molto importante – riprende Alessandra D’Alano – è infatti il comportamento in classe: spesso la dispersione si può cominciare a manifestare con un’aggressività nei confronti sia dei compagni di classe che del docente; oppure, al contrario, con un atteggiamento del tutto passivo, sia dal punto di vista sociale che didattico”.
Ma quali sono le ragioni che possono scatenare tutto questo?
“Le cause della dispersione sono molteplici – conclude Alessandra D’Alano – al primo posto c’è sicuramente l’aver scelto un percorso di studio non in linea con i propri interessi. In questo caso, un buon orientamento risulta fondamentale. Motivazioni più soggettive possono essere le difficoltà cognitive di apprendimento che portano l’alunno/a ad un senso di inadeguatezza; un’altra spiegazione si lega alle condizioni socio-economiche in cui lo studente e la studentessa vivono. L’abbandono scolastico precoce riguarda una percentuale molto alta di ragazzi, sicuramente accentuata dalla condizione di emergenza causata dalla pandemia negli scorsi anni”.
Stando all’analisi effettuata su questo tema da Sant’Egidio: uno studente su quattro sarebbe a rischio dispersione. Il passaggio più delicato è quello dalle scuole medie alle scuole superiori.