Oggi per la discarica di Malagrotta, la più grande d’Europa, sarà il giorno della chiusura. O, almeno, così dovrebbe essere. Il patron della Co.La.Ri., Manlio Cerroni, ha ancora “due o tre punti da dirimere” nella riunione che si terrà proprio questa mattina. In cima alle preoccupazioni del gestore di Malagrotta c’è il cosiddetto “capping”, vale a dire la necessità di riempire completamente la discarica prima della chiusura definitiva. Non è escluso dunque che Cerroni ottenga una sorta di “miniproroga”, l’ennesima, in attesa di colmare le volumetrie del sito ancora vuote. Operazione che potrebbe durare anche alcuni mesi. A fargli gioco c’è anche il ritardo della firma del ministro dell’Ambiente sul decreto che ufficializzerà il “passaggio di consegne” tra Malagrotta e la discarica temporanea della Falcognana. Un provvedimento che rischia un ulteriore slittamento a causa della situazione di stallo nel governo. Per il momento, però, una cosa è certa. Da martedì mezzi e personale dell’Ama cominceranno a portare i rifiuti della Capitale in altri siti del Nord Italia, più precisamente in Piemonte ed Emilia Romagna, come previsto dal bando ad inviti indetto dalla municipalizzata. Un trasferimento temporaneo, della durata di due mesi (rinnovabile per altri due), in attesa che i rifiuti trattati possano trovare sistemazione alla Falcognana dove, però, i comitati si preparano alla battaglia.
2013-09-30