Durante l’ultima seduta di Giunta l’amministrazione comunale ha deliberato di intestare a Lidia De Angelis il parco di Maccaresetra viale Maria e via del Buttero, accogliendo la richiesta della sezione Anpi Cgil Roma Centro Ovest.
“Ho avuto l’onore di conoscere Lidia personalmente – dice il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino – e per questo, per celebrare i 23 anni dalla sua scomparsa, scrissi una testimonianza in suo ricordo. Era il 1988, Fiumicino non era ancora Comune e io ero consigliere comunale di opposizione a Roma.
Oggi voglio condividere con voi una parte di quel testoin memoria di una grande donna, una partigiana, una femminista, una sindacalista che ha fatto moltissimo anche per il nostro territorio.
Erano anni duri, quelli del ’50 e dei primi del ’60. I braccianti agricoli erano la categoria più malpagata e priva di peso contrattuale, non soltanto perché il mercato delle braccia sovrabbondava, ma perché chi ti stava di fronte era ‘un padrone vero’.
Uno che non solo sfruttava, ma considerava il lavoratore, la moglie e tutti i familiari del bracciante di sua proprietà. Né più né meno come un pezzo di terra o come una vacca da mungere o un agnello da offrire a un altro padrone. […]
Personalmente ricordo i sacrifici di quegli anni. Il continuo lavorare di mio padre e di mia madre per tirare avanti con quattro figli era pari a quello di altre centinaia e centinaia di famiglie.
È in quel contesto di disperazione e di povertà che le uniche parole di speranza e di riscatto si chiamavano fondamentalmente Mario Pochetti e Lidia De Angelis.[…]
Dopo anni il ricordo è ancora nitido, ricco di particolari e suscita ancora curiosità e interesse.
Erichetta Redolfi, battagliera compagna socialista oggi pensionata, ricorda Lidia con commossa soddisfazione. ‘Arrivava e ripartiva con il treno, dalla stazione, a piedi andava per i centri a tenere incontri, assemblee con noi donne’. […]
Erano anni, quelli, in cui ancora esistevano contratti che prevedevano le differenze salariali per età e per sesso. I ragazzi dai 12 ai 15 anni avevano diritto ad una retribuzione pari ad un decimo di quella di un uomo. Dai 15 ai 18 anni si passava a 7 decimi e per una donna adulta la paga era di 6 decimi.
Quando Lidia formulò la piattaforma rivendicativa e insieme alla richiesta di abolire la categoria dell’obbligato, di superare le contrattazioni individuali in favore di un’unica categoria con tre qualifiche (comune, qualificato, specializzato), di abolire gli indennizzi per i lavori pesanti e nocivi sostituendoli con la riduzione di orario di lavoro e introdusse la richiesta per il diritto alla parità tra uomo e donna, a Maccarese si scatenò il putiferio.[…]
Durante una trattativa, il capo del personale della Maccarese (Simonazzi, un tipo che si faceva lavare i piedi dalla servitù) ebbe la sventura di dire: ‘Ma una così bella signora perché difende questi… Mettiamoci d’accordo’.
E Lidia immediatamente: ‘Non si permetta mai più di usare questo tono: io sono qui per trattare per la povera gente’.
Io Lidia De Angelis la ricordo così. E come me tanti altri a Maccarese, compresi molti giovani che non l’hanno mai conosciuta”.