Da Fabiola Velli, portavoce del Movimento 5 Stelle Fiumicino, riceviamo e pubblichiamo. “La nuova perimetrazione del Piano di Assetto Idrogeologico della foce del Tevere per cui i portavoce del MoVimento5Stelle si sono battuti per mesi, è finalmente in procinto di essere adottata.
Si tratta di una proposta importantissima che allo scopo di tutelare il nostro territorio, pone dei limiti concreti alla cementificazione selvaggia, tenendo conto della criticità idrogeologica della zona.
Il decreto n. 42/2015 – “Piano di bacino del fiume Tevere” – riconosce finalmente che i rischi maggiori dipendono dalle forti piogge che i canali non riescono a smaltire, e non dalla remota eventualità di esondazione del Tevere.
Finalmente a questi territori si attribuisce un valore di rischio misurato sulle conseguenze delle alluvioni causate dalle piogge, e non sugli effetti di una improbabile esondazione del Tevere.
Gli abitanti sanno bene che gli allagamenti più frequenti subiti in questi anni non sono dovuti al fiume, bensì all’insufficienza della rete drenante ed alla risalita della falda acquifera durante gli eventi di pioggia intensa.
Nel rapporto di Legambiente del 2015 denominato “Effetto bomba: gli edifici che amplificano i danni degli eventi climatici estremi in Italia”, Isola Sacra è inserita fra i territori più critici a livello nazionale, e si dichiara che : “… la speculazione edilizia ha creato un’isola impermeabile che si allaga ogni volta che piove in modo generoso…”.
Il nuovo Piano, che è stato recentemente pubblicato sul sito dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, ridefinisce le aree allagabili della foce del Tevere, dei corsi d’acqua secondari e della rete di canali di bonifica nel territorio di Roma Capitale e del Comune di Fiumicino, e può essere considerato una nuova e rivoluzionaria opportunità per il nostro territorio comunale.
Dopo i danni delle alluvioni di Isola Sacra del 2008, 2011 e 2014, non è possibile avere dubbi sulla positività di questa nuova mappatura che era necessaria da tempo.
Tuttavia, la nuova mappatura dell’Autorità di Bacino viene descritta come una minaccia allo sviluppo ecocompatibile della città di Fiumicino da parte dell’assessore Di Genesio Pagliuca, che addirittura ne mette in dubbio la liceità.
Se è pur vero che si tratta di una mappatura preliminare che può e deve essere migliorata con studi dettagliati e puntuali, come del resto prevede lo stesso decreto 42/2015, è un Piano assolutamente indispensabile che mette le basi per una visione ordinata e corretta delle criticità idrogeologiche del nostro Comune e pone un freno considerevole alla speculazione edilizia incontrollata.
Considerata la predisposizione di un Piano Nazionale da 9 miliardi di Euro per la mitigazione del rischio idrogeologico su tutto il territorio italiano, aver realizzato questa mappatura è la base per identificare le criticità più importanti del territorio di Fiumicino e poter quindi procedere alla realizzazione di progetti specifici comunali e regionali.
Le possibilità di edificazione dovranno rispettare il livello di fragilità idraulica dei territori, magari implementando la costruzione di edifici su pilotis, impedendo almeno in alcune zone la realizzazione di seminterrati, e richiedendo oneri di urbanizzazione che tengano conto del drenaggio delle acque piovane. Inoltre la mappatura stabilisce il rischio più elevato R4 nella zona limitrofa all’aeroporto, il che porterà necessariamente ad una revisione dei progetti di cementificazione in quell’area.
Da rivedere anche i progetti di costruzione sui terreni regionali ancora agricoli, che avrebbero dovuto ospitare le nuove case per gli abitanti di Passo Sentinella. È evidente che il progetto di un argine per contenere le piene del Tevere viene a perdere completamente significato, tanto più che l’Autorità di Bacino ha elaborato un piano di tutela che riguarda giustamente tutta la foce del Tevere e non solo una sponda, come era il progetto voluto da Montino e dai suoi.
Le case di Fiumara andranno messe in sicurezza, ma la demolizione del borgo e la costruzione di un nuovo quartiere poco più in là appare in tutta la sua evidente inutilità.
In conclusione non si può che essere soddisfatti di questa proposta dell’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, che non va vista come l’ennesimo gravame, ma piuttosto come un’opportunità per migliorare e razionalizzare lo sviluppo urbanistico nell’intento di salvaguardare beni e persone.
2015-08-19