Mancano una manciata di secondi al minuto numero 89 di Juventus-Lazio di ieri sera, quando sul risultato di 2-1 per la squadra Simone Inzaghi rompe gli indugi e manda in campo Luca Falbo.
In quel preciso istante per lui si realizza il sogno di esordire in Serie A, dopo aver esordito in Europa League lo scorso 12 dicembre nella trasferta contro il Rennes.
Il calcio ai tempi della pandemia senza il calore e la spinta dei tifosi è decisamente cambiato, ma nonostante ciò è stato in grado di scrivere una pagina poetica.
Luca Falbo infatti è nato a Chivasso, in provincia di Torino, e dal 2010 vive a Fregene dopo che il papà, dirigente Trenitalia, è stato traferito a Roma. E il destino ha voluto che il suo sogno si realizzasse a pochi chilometri dalla terra che l’ha visto nascere.
“Aspettavo questo debutto da tempo – dice Luca microfoni di Lazio Style Channel – sono contento perché è arrivato nella mia terra di origine. Spero di poter continuare a dare una mano nelle prossime partite. Ho giocato contro calciatori che prima usavo alla Playstation, è stato un debutto importante nonostante lo stadio vuoto. Io e Raul Moro siamo sempre disponibili ed ascoltiamo tutti i consigli dei nostri senatori. Dedico il debutto a tutta la mia famiglia, che era fuori lo stadio ad aspettarmi”.
Lo stadio vuoto non è il massimo per chi sogna il debutto nella massima serie, ma ha fatto echeggiare il respiro profondo e il battito del cuore di Luca al momento dell’ingresso in campo.
E molto presto, quando l’emergenza sanitaria lo permetterà, il silenzio assordante degli spalti vuoti si tramuterà in applausi. E per Luca Falbo ce ne saranno tantissimi, come quelli che gli manda tutta Fregene.