Il bar-pasticceria “Cerulli Patrizi” in piazza G.B. Grassi 8 a Fiumicino, è uno dei locali storici e più conosciuti in città. È qui che Agnese Cerulli, da tutti conosciuta come “Agnesina”, ha trascorso tutta la sua vita garantendo un solido futuro a figli e nipoti. Ed è proprio qui che la incontriamo in un locale da poco completamente ammodernato dal figlio Angelo, anche se le mura sono sempre le stesse. “Mia madre, Marcella Paoletti, nei primi anni ’50 aprì qui la pizzeria e pasticceria – ricorda Agnese – Era la prima a Fiumicino e subito ebbe un enorme successo. Ci venivano anche i ragazzi da Maccarese dopo che erano andati al cinema Traiano. Fu un vero e proprio boom, l’inizio del successo”. Nel 1959 Agnese si sposa con Aldo Patrizi, noto per aver lavorato nella pasticceria Old River con Sergio e Romano allora di Arnaldo Rossi. “Così il 5 maggio 1959 io e mio marito abbiamo preso in mano la gestione dell’attività – racconta Agnese – Poi nel 1969 l’ho comprata da mia madre”.
Inizialmente è rimasta la pizzeria, dove il sabato sera si arrivava a vendere oltre 400 supplì. “È così che ho costruito un bell’avvenire per i miei figli Angela, Daniela e Angelo. E poi anche per i miei nipoti”.
Nata a Fiumicino nel 1936, Agnese a 7 anni rimase senza il padre disperso in guerra e così si è dovuta fare forza iniziando ben presto a lavorare scoprendo che l’attività commerciale le scorreva nelle vene. “Dai 13 fino ai 22 anni ho lavorato al Mercato Coperto – racconta Agnese – Lì ho conosciuto tanta brava gente. Al mercato ci stavo la mattina, poi la sera venivo a aiutare mia madre quando aprì la pizzeria”. Che nel corso degli anni ha lasciato il posto al bar e alla pasticceria, dove nel laboratorio c’erano, oltre a Aldo, i pasticceri Romeo Sarti e Roberto Graziani, quest’ultimo entrato a soli 13 anni nel locale da dove è uscito solo per andare in pensione. Le prime forniture negli anni ‘60 venivano fatte con la bicicletta e l’apetta, poi, nel 1970 con l’arrivo dell’aeroporto che hanno iniziato a fornire, il lavoro è aumentato.
“La mia vita è trascorsa dietro alla cassa sempre tra queste mura – ricorda Agnese – affiancata dalle figlie rialzavamo la testa solo il mercoledì, giorno di riposo settimanale. Un impegno grande, ma anche un lavoro che mi ha dato grandi soddisfazioni”.
Per i clienti era un piacere andare da “Agnesina”, sempre sorridente e di buon umore, così come è rimasta oggi mentre ci racconta la sua storia. Al successo lavorativo, incontrastato nel corso degli anni per la serietà, la competenza e la passione messa in campo, il destino ha riservato un brutto colpo ad Agnese: il 25 novembre del 1999, all’età di 67 anni, è rimasta vedova per la morte del marito Aldo. Una colonna portante, più di quelle che sorreggono le mura di piazza Grassi 8. Era lui a far uscire dal laboratorio vere e proprie prelibatezze, dai cornetti le torte alle classiche paste al cioccolato che sono in molti, allora bambini, a ricordare ancora con piacere. “Nel frattempo, però, l’attività era già stata ceduta ai nostri figli, era il 1998 – ricorda Agnese – io ho continuato comunque a rimanere dietro alla cassa, fino all’agosto del 2012”.
Adesso l’attività è tutta nelle mani di Angelo. Agnese si gode la sua casa di via della Pesca e la sua pensione. Ma quando la gente la incontra per strada la ferma, perché “Agnesina” a Fiumicino è una vera istituzione.
di Francesco Camillo