Si parla spesso dell’importanza del cohusing, e di quanto sia benevolo poter utilizzare gli stessi spazi per agevolare l’aggregazione. E quanto di mezzo ci sono le politiche sociali il tutto aumenta di valore. A Fiumicino, in via Ugo Botti, a poche centinaia di metri dal mare , sorge “L’Oleandro”. Una residenza dove convivono persone con diverse situazioni di disagio. “Gli utenti sono protetti con assistenza h24”, fa notare l’assessore alle Politiche Sociali Paolo Calicchio. A disposizione degli ospiti, che sono inviato sempre dall’assessorato, ci sono tre stanze doppie, una singola, una matrimoniale, due bagni, cucina, biblioteca e salone. All’esterno c’è un ampio giardino con una terrazza e l’orto. Già dal primo impatto l’ambiente dà ampie garanzie, visto che ognuno ha l’impressione di stare a casa propria. I volontari sono accoglienti al massimo, e non allentano mai l’attenzione verso gli ospiti. Tanto che vengono prese anche importanti precauzioni. “Abbiamo tolto le chiavi dalla porta del bagno per evitare che qualcuno si chiuda dentro – spiega uno dei responsabili – In cucina, invece, abbiamo messo dei lucchetti al frigorifero, alle credenze con i medicinali e ai ripostigli dove ci sono forchette e coltelli. Dobbiamo stare attenti proprio a tutto, lo facciamo per il loro bene e per tutelarli nel migliore dei modi possibili”. Le camere da letto non quelle tipiche di una casa, e l’accoglienza è massima. È veramente lodevole il lavoro che svolgono i volontari, perché riescono a strappare un sorriso a chi credeva di averlo perduto per sempre. “Abbiamo scelto il nome Oleandro – dicono i responsabili – perché è una pianta marina robusta che supera le intemperie, per poi germogliare”. La giornata inizia alle 7.00 con la prima terapia medica, seguita dalla colazione. Il pranzo è fissato alle 12.30, e una volta mangiato c’è il momento del riposo. Intorno alle 16.30 appuntamento con il caffè, rigorosamente d’orzo. “In questa parte della giornata le stanze vengono chiuse, e gli ospiti vanno in salone o in biblioteca per trascorrete il pomeriggio insieme”. La cena viene servita verso le 18.30, e fino alle 19.30 tutti in sala a vedere la tv. Poi tutti a letto. “Questo è un bell’esempio di connubio tra pubblico e privato – fa notare l’Assessore Paolo Calicchio – Dove con l’aiuto dell’amministrazione si garantiscono dei servizi fondamentali per i bisogni dei cittadini. Ed in più rientra nella logica della razionalizzazione dei costi a favore di altri servizi”. L’idea dell’amministrazione comunale è quello di portare questa realtà anche in altre località del territorio.
2013-12-23