Secondo Gabriele D’Intino, portavoce dell’Associazione 2punto11, sono molti i punti oscuri sui carotaggi in corso d’opera per la realizzazione del sottopasso per l’attraversamento del Tevere. “La costruzione del sottopasso, con il trascorrere del tempo, si sta dimostrando per quello che è in realtà: un vero e proprio bluff. Tra carotaggi, geyser, dichiarazioni evasive e contraddittorie, retromarce e mezze ammissioni, la giunta Montino sta collezionando figuracce su figuracce. La notizia delle trivellazioni per realizzare il sottopasso sono state date in pasto alla stampa senza fornire uno straccio di documento. Non si conoscono i costi (c’è chi parla di 28mila euro, chi addirittura all’interno dell’amministrazione di 50mila) per effettuare i rilievi sotterranei, le modalità di affidamento, la ditta vincitrice del bando pubblico. Né tantomeno sono stati resi noti in forma pubblica e in via definitiva i risultati di questi scavi e fatta chiarezza sull’emissioni sulfuree presenti all’interno della rotatoria di Coccia di Morto. Noi riteniamo che la scelta di costruire un sottopasso sia una decisione assolutamente sbagliata per tre semplici motivi. Primo fra tutti la sicurezza: le distanze e le profondità necessarie per effettuare un’opera di questo tipo, in caso di un nubifragio come quello che si è abbattuto qualche giorno fa sul nostro comune, non garantirebbero la percorribilità del sottopasso esponendo gli automobilisti a rischi troppo elevati. Secondo: la questione ambientale e culturale. Con la costruzione di quest’opera si andrebbe a distruggere oltre la metà della pineta di Villa Guglielmi, vero polmone verde della nostra città. Dispiace constatare come le varie associazioni ambientaliste di sinistra che hanno svolto un ruolo importante nella campagna elettorale del sindaco Montino non abbiano speso nemmeno una parola su questa scelta, senza contare che l’ingresso nord al sottopasso sarebbe situato nell’area dove, in antichità, sorgeva il faro del porto imperiale di Roma: chissà quali scoperte archeologiche verrebbero alla luce in caso di scavi. Terzo: i costi. Se è vero che il sottopasso costerebbe 35 milioni di euro sarebbe meglio spenderne un terzo per la costruzione di un nuovo ponte per il quale esiste già un progetto approvato e che avrebbe un impatto ambientale sicuramente più contenuto. Fino a oggi le promesse di un confronto pubblico e di un coinvolgimento della città nelle scelte strategiche, sventolate in campagna elettorale dal sindaco Montino e dal centrosinistra, sono state eluse. Non pensiamo di possedere la verità assoluta. Ma siamo disposti a confrontarci, mettendo sul tavolo le nostre idee e le nostre convinzioni, senza nasconderci dietro stucchevoli posizioni di comodo. Vengano in piazza ed espongano le loro idee, rispondano ai nostri dubbi, che sono poi quelli della città nella quale viviamo”.
2013-08-30