Mentre si appresta a disputare la finale dello scudetto di Serie D contro il Pordenone sabato 31 maggio alle 18 allo stadio Città di Arezzo (diretta su Rai Sport 1), la Lupa Roma saluta Fiumicino e la sua gente. Ad annunciarlo è il patron del Fiumicino Calcio Simone Munaretto.  “La Lupa Roma, ormai è assodato, non giocherà più a Fiumicino – spiega Simone Munaretto – Troppi impedimenti tecnici, documentali, problemi che hanno spinto il presidente Cerrai a cercare un’altra soluzione. Lo saluto affettuosamente e lo ringrazio: è stata una bella esperienza. Hanno vinto un campionato di serie D, hanno dato un grande contributo allo sport locale”. La Lupa Roma va, l’Isola Sacra arriva: “Con mister Natalini c’è grande sintonia – ha spiegato Munaretto -, abbiamo raggiunto gli stessi accordi che avevamo con la Lupa Roma: manutenzione del campo in cambio della possibilità di giocare al Desideri. Sono particolarmente felice. Fiumicino e Isola Sacra rappresentano la storia sportiva di questo Comune ed è giusto che utilizzino entrambe il Desideri, stadio in cui, questo lo voglio ricordare, il Fiumicino gioca da una vita. Con Natalini abbiamo la stessa visione dello sport. Molti guardano solo alla categoria, ai risultati tralasciando tutto il resto. Mettiamo il caso si arrivasse al paradosso che un pool di imprenditori si riunisse e costruisse una squadra da serie A. Quanti giocatori di Fiumicino ci militerebbero? Zero? Uno? Avere due squadre all’interno del comune in prima categoria dà la possibilità a 60 ragazzi di Fiumicino di poter giocare, divertirsi, esprimersi ed esprimere il proprio attaccamento al territorio altrimenti impossibile”. “Giocare al Desideri è un sogno. È lo stadio in cui tutto vorrebbero segnare, fare almeno una partita nella vita – ha detto il tecnico dell’Isola Sacra, Mauro Natalini -. Ringrazio Simone Munaretto per questa opportunità”. Il progetto Fiumicino andrà avanti a vele spiegate. Il presidentissimo lo ha confermato anche questa mattina: “Il ripescaggio? Se ci sarà giocheremo in Promozione, ma non compro titoli. Abbiamo fatto un campionato di vertice, con quattro punti in più avremmo vinto. Meritavamo almeno il secondo posto. Tutti hanno visto com’è andata. La Promozione ce la siamo guadagnata sul campo, se poi non dovesse accadere allora giocheremo nuovamente la prima categoria a testa alta, senza drammi, cercando di vincere sul campo. Ai miei bambini, ai miei ragazzi voglio insegnare che nella vita i risultati si sudano e non si comprano. Il Fiumicino Calcio è una scuola di vita prima ancora che di sport”.