“Prima di gridare “vergogna”, affibbiando strumentalizzazioni che non esistono, il Sindaco farebbe bene a guardare in casa propria. Certo, siamo su posizioni diametralmente opposte, crediamo che il rispetto delle famiglie tradizionali sia un valore così come l’esposizione del Crocifisso, ma non è nel nostro costume sporcare muri né dare colpe ad altri. Noi non ci siamo permessi di affibbiare al suo operato, alla sua disattenzione verso la Giornata dell’Infanzia e alla sua propaganda trans, le deliranti minacce di chi sui social ha scritto che il senatore De Vecchis andava “sdraiato sulla croce”, ritenendo ben distinte l’azione politica dalle elucubrazioni di qualche facinoroso. Al Sindaco evidentemente fa comodo confondere le due cose, a noi no. Prendiamo le distanze da chiunque esce fuori dal corretto anche se duro confronto di idee, e travalica nelle offese, nelle minacce o in qualunque altra forma lontana dalla democrazia. Tutto ciò che facciamo, come partito, come movimento, come singole persone lo firmiamo sempre con nome e cognome. Dunque è scorretto e strumentale da parte di Montino addossare colpe agli avversari politici, senza rispondere nel merito, ma utilizzando a pretesto un episodio dal quale ci dissociamo e che non ci appartiene. Aspettiamo una parola di condanna del Sindaco contro coloro i quali, manifestandosi di sinistra e favorevoli alla deriva gender, hanno chiesto sui muri del web la crocifissione di un Senatore della Repubblica”.
Stefano Costa e Vincenzo D’Intino, consiglieri Lega Fiumicino