Passoscuro, Focene e Nettuno, altri delfini sono stati trovati morti su queste spiagge per quella che sembra ormai una epidemia della specie stenella striata o “stenella coeruleoalba”. Domenica il ritrovamento a Focene, in prossimità del bar “La Spiaggia” dove il mare ha portato la carcassa di un piccolo delfino. Il giorno prima era toccato a Passoscuro svegliarsi con la stenella morta, spiaggiata davanti allo stabilimento balneare Stella Marina. E sempre domenica a Cretarossa, nel comune di Nettuno, avvisata dai passanti la Capitaneria di Porto di Anzio ha trovato morto un esemplare adulto di due metri di lunghezza. Dopo le verifiche fatte dal servizio veterinario dell’Asl e dalle guardie zoofile di Nettuno, non sono state trovate ferite evidenti e la carcassa è stata inviata all’Istituto zooprofilattico di Roma per le analisi. Il “male oscuro dei delfini”, è ormai un caso, i dati forniti da ministeri dell’Ambiente e della Salute parlano chiaro: 57 animali morti in due mesi nel Tirreno, contro i 4 di media nello stesso periodo degli anni precedenti. Una strage che non trova al momento spiegazioni. “Gli Istituti zooprofilattici del Lazio e della Toscana stanno eseguendo esami ad ampio spettro, senza escludere alcun ambito di indagine”, ha commentato Remo Rosati, direttore dell’Istituto laziale confermando che sono in corso “esami anatomo-patologici, istologici, virologici e tossicologici”. Secondo gli esperti la causa più verosimile potrebbe essere di natura infettiva, ma non si escludono altri fattori legati all’inquinamento o a “eventi vulcanici sottomarini”.
2013-02-28