“Il P.M. Francesco Dall’Olio della Procura di Roma ha indagato il costruttore fallito, la ditta Cicchetti Massimo Srl e i suoi rappresentati legali pro-tempore, per truffa e truffa aggravata continuata ai danni delle famiglie oggi a rischio sgombero e delle Istituzioni coinvolte. E’ un risultato che ci aspettavamo da anni ed è parte di quanto è sempre stato inutilmente trasmesso dal comitato negli ultimi sei anni ai rappresentanti delle Istituzioni che avrebbero dovuto vigilare, denunciare e sanzionare.
Ora ci aspettiamo che le Istituzioni coinvolte, quindi la Regione Lazio e il Comune di Fiumicino, ridiano la giusta tranquillità alle famiglie truffate applicando urgentemente la normativa che prevede la revoca, rispettivamente per la Regione Lazio, del finanziamento pubblico e, per il Comune di Fiumicino, della concessione del terreno.
Questa è l’unica strada che permette di allontanare la procedura fallimentare dal bene pubblico e dai cittadini già truffati, anche perché ci domandiamo: cos’altro dovrebbe fare un concessionario per vedersi revocata la concessione?
Parallelamente ricevere nell’immediato garanzia che, per ovvii motivi sociali e di giustizia, non verrà mai fornita la forza pubblica alla procedura fallimentare che pare proseguire a testa bassa verso lo sgombero, incurante delle pesanti accuse e delle richieste di sospensione ricevute da più parti.
E’ utile ricordare come ad oggi la mancata applicazione della normativa e delle sanzioni al costruttore, oltre a provocare danni di ogni genere e grave insicurezza alle attuali famiglie truffate, abbia creato e continui a creare danni erariali d’immense proporzioni all’intera comunità.
Il costruttore venne incaricato dalle Istituzioni di pubblico servizio, cioè la realizzazione di un palazzo in edilizia residenziale pubblica composto da 36 alloggi sociali e per tale ruolo doveva essere controllato e sanzionato. Invece si è lasciato fare, compreso l’accumulo d’ingiustificabili debiti e una massiccia evasione fiscale.
Da quanto esposto nel fascicolo dal PM Dall’Olio risulta come gli indagati “in concorso tra loro, con artifizi e raggiri…” siano riusciti, oltre a truffare gli inquilini, ad ottenere una Convenzione che gli consentì di ottenere in concessione un terreno pubblico e lo stesso contributo regionale.
Di conseguenza è chiaro come tutto ciò che è stato stipulato in questo contesto e ciò che ne è conseguito, debba ricadere esclusivamente sul costruttore in quanto già i presupposti erano appunto originati da “artifizi e raggiri”.
In primis il mutuo che risulta stipulato con una banca all’epoca non convenzionata con la Regione, quindi non garantito dallo Stato così come imporrebbe la Legge, contenente proprietà distratte dal fallito nel 2010, superiore di gran lunga al valore di quanto costruito e che oggi sappiamo essere stato concesso in un contesto di “artifizi e raggiri”.
Come parte lesa ora attendiamo che il PM ci convochi affinché potremmo esporre anche le presunte responsabilità, omissioni ed inadempienze riscontrate nella pubblica amministrazione in questi anni di denunce andate a vuoto e di atti mai eseguiti. Il vaso di Pandora è stato appena dischiuso, ma presto lo scoperchieremo del tutto.
Emiliano Piccioni – portavoce Comitato Via Berlinguer”