Guardare Roma dal mare e non, come siamo abituati a fare, ammirare l’orizzonte dalla Capitale. Questo il pensiero di Lucio Caracciolo, direttore della nota rivista di geopolitica Limes “I signori degli oceani”, che ha esposto nell’ Aula Consiliare del Comune di Fiumicino la sua visione, intrisa di storia e proiezioni futuristiche, su temi come il controllo delle rotte commerciali, la competizione tra le grandi potenze per la supremazia marittima e l’impatto strategico degli oceani sull’economia e i domini internazionali del XXI secolo.
Lucio Caracciolo, conosciuto per la sua capacità di interpretare le complesse interconnessioni tra geografia e politica, ha raccontato il volume “I signori degli oceani”, alla presenza del Sindaco Mario Baccini e del Presidente del Consiglio Comunale, Roberto Severini, nel quale viene ripercorsa la rotta navale delle grandi potenze mondiali da sempre in lotta per la conquista degli sbocchi commerciali più ambiti.
L’incontro è stato introdotto da Piero Schiavazzi, analista di Limes e docente di Geopolitica. Ha moderato l’incontro la giornalista Emma Evangelista.
“I signori degli oceani sono i signori della terra. Chi domina i mari domina la terra. Se il mediterraneo diventerà un “lago di provincia” o uno strategico mare di collegamento, dipenderà solo dalle scelte che verranno attuate”, ha sottolineato Caracciolo, ragionando su una prospettiva che nel lungo periodo corre il rischio di far diventare la nostra dimensione marittima marginalizzata dalla rottura delle nuove rotte artiche, contese tra Cina e Russia, con il conseguente spostamento dei traffici mercantili in una zona molto lontana da noi. Caracciolo si sofferma poi sulla crisi del Mar Nero e quella del Mar Rosso, quest’ultimo considerato già dall’Imperatore Augusto come un obiettivo strategico di connessione con l’oriente.
“Al festival del mare – ha aggiunto Caracciolo – è stato presentato un sondaggio sulla percezione che le altre nazioni hanno dell’Italia e di Roma. Ne è emerso che la Capitale e tutto l’indotto costiero, sono considerati un marchio universale e un porto nevralgico per lo sviluppo economico di tutto il Mediterraneo. È sconcertante studiare come dalla fine della seconda guerra mondiale non è esistito un progetto vero di maittimità su Roma. Siamo stati incapaci di progettare gli spazi della capitale e abbiamo tolto la famosa forma urbis alla città, perdendo anche contatto con il Fiume che ha guidato per millenni la nostra genesi, il Tevere. Fiumicino e tutto il litorale dovrebbe connettersi alla città di Roma attraverso apposite infrastrutture, per riconsegnare all’Italia una capitale sul mare che sarebbe certamente proficua per tutto il Paese”.
“Per far evolvere Roma – ha sottolineato il Sindaco, Mario Baccini durante l’incontro – tutto deve avere inizio da Fiumicino. Custodiamo nel nostro territorio il porto di Traiano, ancora indelebile nel tempo e possiamo ripartire da qui. Una città che vuole trovare il suo mare deve costruire un’alleanza con Fiumicino attraverso la realizzazione di un porto che sarà il porto di Roma e collegherà il Tevere alla capitale. A breve costituiremo una fondazione con degli obiettivi importanti e che promuoverà la storia e la cultura attraverso le testimonianze del passato. Come rappresentante della fondazione abbiamo scelto un prestigioso artista che donerà al comune una statua di Traiano e della colonna traianea, che a breve sveleremo a tutta la città”.
Fonte: Ufficio stampa Comune di Fiumicino