Lo scorso 25 agosto l’equipaggio del NEMO 7, nel quadro delle attività operative pianificate dal Comando generale e secondo le direttive discendenti della Direzione marittima del Lazio, ha svolto una missione lungo il Tevere, percorrendolo dalla foce a Castel Giubileo, ovvero l’intero tratto che la normativa del 1906, tuttora vigente, assimila alla disciplina della navigazione propria delle acque marittime.
A bordo, con gli specialisti nell’utilizzo delle apparecchiature di bordo, personale della Capitaneria di porto di Roma e un funzionario dell’Area vigilanza e bacini idrografici della direzione regionale lavori pubblici, risorse idriche e difesa del suolo Regione Lazio, competente per la gestione e la tutela del demanio fluviale.
Oltre verificare la presenza di eventuali immissioni inquinanti lungo l’asta fluviale, con la strumentazione infrarosso di bordo, obiettivo principale della missione è stato il monitoraggio dall’alto dello stato dei 19 relitti già censiti dalla Capitaneria di porto di Roma, presenti lungo le sponde del fiume, per i quali la Regione Lazio, d’intesa con le Amministrazioni comunali di Roma e Fiumicino, ha avviato un piano di rimozione.
Il contributo della Guardia Costiera alle iniziative di tutela e bonifica del delicato ecosistema del Tevere, si colloca nel quadro delle azioni previste dal contratto di fiume, sottoscritto a febbraio di quest’anno e che vede la partecipazione di istituzioni, enti di governo del territorio e rappresentanti di associazioni ambientaliste nella realizzazione di progetti di educazione ambientale, di prevenzione delle morie ittiche e per la rimozione dei relitti.