Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale la recente legge regionale del Lazio sull’edilizia, il cosiddetto Piano casa. “In quanto contiene alcune disposizioni in contrasto con le norme statali in materia di tutela del paesaggio ed in materia di governo del territorio”. Lo si legge sul comunicato finale del Consiglio dei ministri. “Non risultano impugnate le norme che sono proprie del Piano casa (dall’articolo 1 all’articolo 6 della legge 10/2012) ad eccezione ai cambi di destinazione d’uso degli edifici non residenziali ad altre destinazioni non residenziali nei comuni sprovvisti di piano regolatore generale” fa sapere in una nota l’ufficio regionale competente, precisando che “l’impugnativa è limitata solo ad alcune norme”. In particolare, si tratta delle “modalità previste per la perimetrazione delle aree di interesse archeologico individuate nel Ptpr”, dell’unificazione dei Pama (piani di miglioramento aziendale) legati alla attività agricola nelle aree naturali protette con i PUA (piani di utilizzazione aziendale) previsti dalle leggi urbanistica e paesaggistica regionale e della procedura per dare attuazione ai programmi integrati nelle aree caratterizzate da valenze naturalistiche ambientali e culturali. Normativa quest’ultima già oggetto di esame presso la Corte costituzionale. Su questi unici aspetti – conclude la nota dell’ufficio – attendiamo sereni il giudizio della Corte Costituzionale”.