Domani, sabato 1° giugno, si celebra la giornata mondiale del latte. Per questo nell’edizione odierna del TG1 mattina è stato realizzato un servizio nell’allevamento della Maccarese Spa.

A spiegare la metodologia di lavoro dell’azienda è stato il responsabile zootecnico tecnico Matteo Boggian.

“In questo centro – dice Boggian al microfono Rai – ci sono 3600 capi bovini, attualmente noi mungiamo 1400 vacche da latte, per una produzione giornaliera di 550 quintali, circa 55mila bottiglie di latte prodotte al giorno”.

Nel servizio è stato evidenziato come la Maccarese Spa sia stata una delle prime aziende a utilizzare il sistema di mungitura a giostra.

“Questo – spiega Boggian – è uno degli ultimi investimenti che l’azienda ha condotto al fine di massimizzare il benessere dei nostri animali e soprattutto di migliorare la qualità del lavoro dei nostri dipendenti.

Attraverso questo impianto noi siamo in grado di mungere in maniera estremamente rapida i nostri bovini, dando alla mucca la possibilità di gestire meglio il suo tempo, dato che la mucca vuole sostanzialmente esser munta, riposare, mangiare, bere e  socializzare.

Le mucche entrano autonomamente in questo sistema di mungitura. Nell’arco di una rotazione di circa 6 minuti vengono completamente munte.

Un animale che sta bene è un animale che produce. Nel corso del tempo abbiamo lavorato molto su uni dei nostri fiori all’occhiello, che è il settore agronomico, migliorando la qualità dei nostri foraggi.

Con i nostri terreni siamo in grado di soddisfare l’80% del fabbisogno foraggero dei nostri animali. In aggiunta c’è anche stata la tecnologia, che ha un po’ modificato anche il nostro modo di lavorare.

Inoltre Il livello del controllo igienico-sanitario è uno dei fattori più importanti perché è una stretta collaborazione tra noi che produciamo il latte, l’industria che ce lo trasforma e le istituzioni che garantiscono i controlli.

È talmente capillare che, per farvi un esempio, nel caso in cui noi mettessimo all’interno della cisterna del latte dell’antibiotico, in accettazione l’industria sarebbe in grado di rilevare una bovina su mille. Prontamente sarebbe segnalato alle istituzioni e quindi si innescherebbe un sistema  di allerta a garanzia totale del consumatore”.