“Purtroppo non è andata come volevamo. Ma questo non deve farci dimenticare ciò che abbiamo realizzato. È stata comunque un’impresa. Nel giorno in cui lasciamo la serie A ci teniamo a ringraziare di cuore tutti coloro che ci sono stati accanto: i giocatori e lo staff tecnico/dirigenziale per l’immenso impegno quotidiano, i tifosi e tutti coloro che hanno macinato chilometri per seguire la squadra e incoraggiarci.
Purtroppo abbiamo capito sulla nostra pelle una cosa fondamentale: a Fiumicino non si può fare sport ad alto livello. Non c’è la volontà. Se rimani nella mediocrità va bene. Ma appena cerchi di spiccare un minimo il volo sei costretto ad andartene via. Abbiamo pagato a carissimo prezzo la carenza di una struttura, i problemi di logistica. Giocare e allenarsi a Roma è stato un dispendio di energie inimmaginabile. Tanti nostri tifosi che lo scorso anno c’avevano seguito non se la sono sentita di percorrere ogni sabato 50 chilometri. Si è snaturato il nostro sogno iniziale, dare a Fiumicino una squadra nella quale potesse riconoscersi e di cui andare fiera.
È stata una stagione particolare, iniziata male e finita peggio. Gli infortuni non c’hanno dato tregua fin dalla preparazione estiva. La fortuna c’ha sempre girato le spalle. Pensiamo alle due gare con il Kaos, a quella con il Pescara in casa o con Lazio e Came Dosson fuori tanto per citare le prime che ci vengono in mente. Avremmo meritato qualche punto in più che forse oggi sarebbe stato vitale. Degli arbitraggi non vogliamo parlare, si aprirebbe un capitolo troppo grande. È chiaro che le squadre meno attrezzate vengano costantemente penalizzate, senza però quel clamore mediatico di cui altri sport godono. Abbiamo pagato l’inesperienza, certo.
Chiudiamo il nostro primo anno in serie A con una retrocessione ma siamo ugualmente fieri. Fieri del lavoro svolto in questi anni che ci ha portato a confrontarci con vere corazzate. Fieri del comportamento dei giocatori e dello staff. Fiero di aver portato a casa comunque un trofeo, quello della Juniores, e di questo ringrazio Gustavo Arribas un ragazzo che incarna i nostri valori. Fieri dei nostri tifosi. Felice perché abbiamo visto gente che non conoscevamo piangere di gioia e di tristezza. Tutto per la Futsal Isola. Questo, secondo noi, è stato il più grande risultato raggiunto. Abbiamo creato questa società per noi, per gioco. Negli anni è diventata un patrimonio di tutti. Una soddisfazione immensa.
Non sappiamo cosa faremo in futuro. Abbiamo visto che fare sport a certi livelli a Fiumicino è impossibile. Abbiamo provato a essere più forti di tutto ma non ce l’abbiamo fatta. La vita ti costringe a imparare dalle vittorie ma anche dalle sconfitte. Oggi però festeggiamo ugualmente. Siamo retrocessi è vero ma abbiamo comunque realizzato un sogno.
Ricordiamo ancora in serie C2 quando un gruppo di tifosi ci chiese di portare questa squadra in serie A1. L’abbiamo fatto e ci siamo difesi con onore. Grazie a tutti coloro che ce l’hanno permesso, da soli non ce l’avremmo mai fatta”.
Massimiliano Mazzuca e Federica Poggio