La squadra di Fiumicino chiude quarta a tre punti dalla vetta il girone di andata. Storica qualificazione in Coppa Italia raggiunta. Davide contro Golia. Finisce ancora una volta così. L’Isola operai schianta la nobil dama CarliCogianco nella scala del futsal laziale e si prende quelle final eight che solo due mesi fa sembravano una bestemmia. In un PalaCesaroni bello e zeppo come non mai c’è solo un coro: “Isola, Isola”. Una bolgia pazzesca. Angelini prepara la partita perfetta e fa scacco matto in cinque mosse. Pressing asfissiante, muro invalicabile dietro e ripartenze fulminanti con il neo arrivo Marcelinho che spacca subito la partita. Cinque a due finale. Carli ko come lo scorso anno. Uno spettacolo puro.
La Partita: La CarliCogianco presenta due formazioni: De Bella, Everton, Borsato, Ippoliti, Boaventura, Ruben, Paulinho, Texeira, Giannone, Vizonan, Batella, Del Ferraro. Roster spaziale, roba da far tremare le gambe a qualsiasi formazione di A1. Nell’Isola ‘proletaria’ si rivede Patrizi che va in panca dopo due mesi e passa di infortunio. In porta spazio ancora a Basile. Con lui Lutta (prima da capitano), Ghiotti, Djelveh, Emer, Zoppo, Moreira, Yoshifumi, Marcelinho, Mazzuca e Rufo. Più Futsal Isola all’inizio. Yoshi fa le prove del vantaggio e testa i riflessi di Giannone che con un mezzo miracolo si salva. È un assaggino. Minuto 2.05, Marcelinho spacca in due la difesa di casa, Giannone para, s’avventa Yoshi che non sbaglia: zero a uno. Delirio sugli spalti. I cinquanta tifosi Oranje sembrano assatanati. Gridano e incitano senza tregua. Sono il sesto uomo in campo. La Banda Angelini è carica come una molla e non ne sbaglia una. L’Isola si chiude alla grande e soffre poco. Ghiotti ed Emer giganteggiano. I Reds non trovano pertugi e ci provano da fuori quattro o cinque volte. Basile è sempre attento. Lo spartito è preparato maniacalmente. Ogni azione sembra studiata un migliaio di volte. Come al decimo: scambio Lutta-Emer-Lutta, cucchiaio del capitano dalla sinistra e Giannone ancora ko, zero-due. Il cazzottone imbambola la Carli che reagisce scomposta e non punge. Sono gli ospiti ad avere l’occasione più ghiotta. Quattro e trenta dalla prima sirena: Marcelinho brucia la fascia, palla per Moreira che di sinistro accarezza il palo.
Secondo Tempo: Il tè galvanizza i padroni di casa che entrano in campo a mille, a Basile toccano gli straordinari. Prima è bravissimo su Ippoliti: piattone dell’ex Lazio, il portierone ospite si distende e devìa in angolo. Poi su Borsato che calcia centrale. Al terzo e spiccioli Angelini chiama il tris. Il “primo violino” Oranje esegue la parte e gela il PalaCesaroni. Moreira riceve al centro, si libera e calcia. Giannone è miracoloso ma sul tap in è beffato. Zero-tre a 16.17 dal termine. Curva Oranje impazzita. I padroni di casa si gettano in avanti. L’Isola s’affida al duo Ghiotti-Emer e dorme su due guanciali. Dove non arrivano loro c’è un super Baso che sforna un paio di miracoloni prima di capitolare a 12.06 dalla seconda sirena: Micheli prova il portiere di movimento, Vizonan alla prima azione mette dentro. Quattro minuti di giro palla e Texeira trova ancora il pertugio buono per riaprire il match: 2-3 a otto minuti dalla fine. L’Isola trema, la Carli ci crede. È solo un fuoco di paglia. Basile sforna il terzo miracolo della giornata su Borsato, poi è solo festa. Marcelinho brucia ancora i Reds: il brasiliano si invola e mette dentro a porta sguarnita. Due-quattro a 80 secondi dalla fine. Lo spicchio di tribuna Oranje canta. Il PalaCesaroni si svuota. Tempo per Marcelinho di andare via ad Ippoliti che lo stende. Libero per il brasiliano che infila per la quinta volta Giannone. Finisce lì. L’Isola esulta e festeggia due volte: qualificazione final eight incassata e salvezza matematica raggiunta. La vetta ora è a meno tre, ma questo forse sarebbe volare troppo in alto.