“Pd e M5S con la mano destra vogliono togliere ai Benetton la concessione per le autostrade mentre con la mano sinistra gli regalano due anni di proroga per l’aeroporto di Fiumicino con relativi dividendi”. È quanto si legge in una nota del Comitato FuoriPista.

“Il Comitato FuoriPista – prosegue la nota −  denuncia come scandaloso e inaccettabile un emendamento (1bis) all’art 203 del decreto Rilancio, che prolungherebbe di ulteriori 2 anni la durata di tutte le attuali concessioni aeroportuali.

Non sappiamo quale sopraffina mente politica lo abbia partorito. Che sia una ‘manina’o una ‘manona’ quella che, col favore delle tenebre, lo ha inserito, è sicuramente fallito il tentativo di nasconderlo tra le centinaia di emendamenti di questo soffertissimo decreto Rilancio.

Lo dichiariamo subito e chiaramente: l’emendamento deve essere ritirato o modificato, escludendo da questa proroga i tre concessionari beneficiari dei ‘sontuosi”’Contratti di programma in deroga, tra cui, in primis, Adr gestore del sistema aeroportuale romano!

La ratio del provvedimento, come recita il suo incipit, è contenere gli effetti economici del calo di traffico conseguente all’epidemia di coronavirus. C’è sempre una buona ragione a supporto di queste porcate; mentre può essere giustificato per i gestori di aeroporti al limite della sussistenza economica (quasi tutti quelli italiani), è del tutto inammissibile per la triade: Adr, Sea e Save che, grazie ai Contratti in deroga, hanno potuto distribuire negli ultimi anni ricchi dividendi che superano nel complesso un miliardo di euro.
Solo Adr, per citarne uno a caso, ha elargito ai propri azionisti 965 milioni, tra il 2013 ed il 2018.
Perché mai l’azionista di riferimento, Atlantia, e, non ultimi, la famiglia Benetton non potrebbe farsi carico di questa crisi impiegando solo una parte, il 12% del gruzzolo sopra indicato: 125 milioni che dovrebbero essere più che sufficienti a coprire le perdite, stimabili in non più del 50% dell’utile del 2019? Oneri e onori, o no?

Ma non è tutto. Dobbiamo purtroppo rilevare, l’attivismo della Ministra delle Infrastrutture De Micheli (che, riteniamo improbabile, sia all’oscuro di questa iniziativa) che va sempre ed unicamente nel senso di andare incontro agli interessi del concessionario Adr. Lo aveva già fatto, come da noi denunciato con il Comunicato del 15 giugno scorso, inserendo la nuova quarta pista a Fiumicino tra le infrastrutture prioritarie.

Pertanto, ci preme ricordare alla Ministra che:

  • la concessione di Adr aveva già una inaccettabile durata settantennale avendo goduto nel 2009 di una proroga di 35 anni, senza passare il vaglio di una procedura concorsuale, evento che non trova riscontro in nessun Paese tra quelli che dovrebbero essere nostri riferimenti, per civiltà e stato di diritto. Aggiungerne altri 2 di anni, approfittando di una crisi pandemica mondiale, non cambia la dimensione di questa anomalia, tutta italiana, ma mette una pietra tombale su tutti proclami di trasparenza e regolarità delle assegnazioni, di cui anche la nostra Ministra delle Infrastrutture si riempie la bocca
  • Il Masterplan 2030, che include la famigerata quarta pista è stato bocciato: dalla Commissione VIA/VAS, dai suoi colleghi Ministri dell’Ambiente, gen. Costa, e dei Beni Culturali, on Franceschini, dal segretario del suo partito, nonché presidente della Regione Lazio, on. Zingaretti, nonché dal Sindaco di Fiumicino Esterino Montino, anche lui del PD.

Capiamo che la Ministra De Micheli sia presa da un’irrefrenabile volontà del ‘fare’, ma dovrebbe pur tenere in qualche considerazione le loro opinioni che sono incardinate in decreti legge e programmi elettorali. Che in queste operazioni ci sia un dare e un avere, tra concessioni che vanno e vengono con Autostrade di Italia, AdR, e lo Stato Italiano?”.

 

Fonte: Comitato FuoriPista