Il “Nuovo Comitato Cittadino Focene” si è reso protagonista lo scorso sabato 17 novembre con “La marcia degli allagati”. Il corteo pacifico, che si è snodato lungo la pista ciclabile di Coccia di Morto fino alla sede comunale, è stato sorvegliato dalla Polizia Locale e dagli uomini del Commissariato di Fiumicino.
Alla partenza del percorso, presso la rotatoria via delle Acque Basse, si sono radunate più di sessanta persone. L’iniziativa ha avuto lo scopo di richiamare l’attenzione sull’emergenza allagamenti con il quale convive la località. “In verità – dice Manlio Introno, presidente del ‘Nuovo Comitato Cittadino Focene’ − non è la prima volta che la nostra associazione affronta tale argomento. Le abbondanti piogge di questo ultimo periodo hanno non solo confermato l’urgenza di intervenire per risolvere la problematica, ma hanno anche evidenziato come questa criticità sia peggiore rispetto agli anni passati. Non sono bastate le nostre istanze presentate all’amministrazione comunale e ad Acea, la situazione non è mai cambiata. Per questo abbiamo deciso di farci sentire scendendo in strada”. Dalla zona sud conosciuta come “Pianabella” fino a quella nord denominata “Mare Nostrum”, dove peraltro l’impianto di pompaggio dell’Acea è al collasso, dopo pochi minuti di pioggia le strade si presentano come canali a Venezia con tutti i disagi del caso per i residenti. A complicare la situazione ci si mette anche l’acqua del mare, che durante le giornate di burrasca arriva fino su viale di Focene, in particolare nella zona che si trova a qualche centinaio di metri dal plesso scolastico. Ad accogliere i cittadini sotto il palazzo comunale è stato il consigliere di maggioranza Raffaele Megna, che ha ricevuto dai membri del “Nuovo Comitato Cittadino Focene” una istanza che è stata protocollata. “Ci teniamo a ringraziare – dicono i membri del Comitato – la Polizia Locale e la Polizia di Stato per il supporto durante tutta la manifestazione”.
“Ho raccolto – dice Raffeale Megna − e riporterò al Sindaco il grido d’allarme per le recenti mareggiate che, addirittura all’altezza di un chiosco, hanno invaso e allagato viale di Focene. In questa località sia i cittadini e soprattutto l’ Amministrazione Regionale e quella Comunale devono e assumersi la responsabilità di ragionare insieme per provvedere all’inadeguatezza di alcune barriere a mare e di ciò che non va al sistema fognario di alcune zone di Focene”.
Questo il testo del documento consegnato all’amministrazione comunale:
La pacifica “Marcia degli allagati” è stata promossa dal Nuovo Comitato Cittadino Focene per denunciare lo stato di inefficienza del locale impianto fognario e per chiedere interventi risolutivi alla ormai insostenibile situazione legata agli allagamenti. Da anni, in occasione di rovesci, anche modesti, le acque scure si riversano sulle nostre strade causando evidente disagio. Le reiterate sollecitazioni rivolte alle istituzioni non sono bastate ad ottenere risposte, nonostante la nostra situazione sia evidente, con frequenti richieste di intervento alla polizia municipale, alla protezione civile. I continui richiami ad Acea affinché provveda al ripristino delle funzionalità delle pompe di sollevamento durante la pioggia e non solo.
L’impianto, concepito oltre 40 anni fa, con una popolazione modesta, è divenuto con l’aumento delle residenze e la massiccia edificazione recente, assolutamente inadeguato.
Anche la pulizia delle caditoie, sebbene sollecitata non riceve le giuste attenzioni e si rivela sempre tardiva e poco accurata.
Altro motivo di preoccupazione è l’allagamento provocato dal mare. Infatti l’arretramento della costa causato dal cedimento della barriera davanti il chiosco Baraonda, consente al mare in burrasca di avanzare lungo la strada principale, nella zona prossima alla scuola. (dicembre 2017, feb.2018, marzo 2018, ottobre2018). Nello scorso inverno a causa del peso dell’acqua portata dal mare la strada é letteralmente sprofondata in quel punto.
Un capitolo a parte meriterebbe la questione allagamenti provocati dalle falle nel sistema idrico. Grandi quantità di acqua potabile vengono disperse sulla strada con cadenza ormai frequente. Si ripara, sebbene con molto ritardo, a fronte di molte segnalazioni, ma in sostanza la fragilità dell’impianto non consente una soluzione definitiva, perché a distanza di pochi giorni si riapre una nuova via d’acqua che fuoriesce sulla strada.
Risulta da ciò evidente che le motivazioni che ci hanno condotto fin qui sono tutt’altro che pretestuose o strumentali ma sono dettate una generale esasperazione per tutti i motivi suddetti.
Nella speranza che le legittime richieste trovino ascolto e soluzione.