Siglato oggi a Roma il protocollo d’intesa tra Anbi Lazio e Anci Lazio. L’Associazione nazionale dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione e l’Associazione nazionale dei Comuni italiani uniscono competenze e professionalità per operare più efficacemente e con tempistiche più celeri nelle attività di prevenzione del dissesto idrogeologico, di difesa del suolo, di gestione e manutenzione delle idrovore, degli impianti e dei canali della rete consortile siano essi ad uso irriguo o idraulico e per contribuire alla sicurezza territoriale, ambientale e alimentare dei cittadini. “Sono già numerosi i rapporti diretti tra Consorzi e Comuni. Il protocollo sancisce la comune volontà – dice Luciana Selmi, presidente di Anbi Lazio – di sviluppare questa interlocuzione con la consapevolezza che il dialogo e la sinergia siano essenziali per migliorare tempi e modi della nostra operatività, come anche qualità e efficienza dei servizi ai cittadini”.
“Il mio auspicio è che questa firma sia il punto di partenza per articolare la nostra collaborazione anche in altre specifiche attività, comunque sempre finalizzate – commenta Riccardo Varone, sindaco di Monterotondo e presidente di Anci Lazio – alla salvaguardia del territorio e alla sicurezza dei residenti. Mi auguro che questa intesa duri anche più del termine concordato”. Ad accompagnare Varone c’era Giuseppe De Righi, vicesegretario generale di Anci Lazio.
“Quello laziale – aggiunge Andrea Renna, direttore di Anbi Lazio – è un sistema idrogeologico fragile, esposto ai rischi dei cambiamenti climatici e stressato dall’eccessivo consumo del suolo. Con il protocollo poniamo le basi per trasformare da episodico a strutturale il rapporto tra Consorzi e Comuni, per concordare le attività e condividere un unico programma di interventi prioritari. Puntiamo ad ampliare la platea dei Comuni che possono beneficiare dell’accordo operativo con Anbi, ai quali mettiamo a disposizione le nostre competenze e professionalità”.
In settimana sarà costituito un gruppo di lavoro tra Anbi e Anci per elaborare un piano condiviso delle attività da avviare sui territori, iniziando da quelli per il superamento delle emergenze. “È il segnale di un sistema, quello consortile, che riprende le proprie funzioni dopo essersi riformato. Oggi i Comuni ed i Consorzi sono il primo front office dei cittadini. È proprio da noi – dice Massimo Gargano, direttore generale di Anbi che ha partecipato alla firma del protocollo – che si rivolgono i cittadini, non solo i consorziati, quando hanno un problema, una criticità, una situazione di degrado o addirittura di pericolo sul loro territorio. E la capacità di risposta del nostro sistema – conclude Gargano – deve essere sempre più qualificata e risolutiva”.