In Italia, ormai da diversi anni, è possibile acquistare online farmaci che non richiedono la prescrizione del medico, SOP e OTC, ossia i celebri farmaci da banco, nello specifico. Rispetto ai medicinali commercializzati presso i punti vendita fisici, quelli disponibili online costano molto di meno (in alcuni casi, circa il 30%).

La buona notizia per chi ha la necessità di tenere sotto controllo le spese familiari riguarda la possibilità di detrarre dalle tasse i costi sostenuti per l’acquisto di farmaci in rete. Qual è la procedura da seguire? Va ricordata, prima di qualsiasi altra cosa, l’importanza di rivolgersi a portali regolarmente autorizzati – i bollini del Ministero della Salute fanno fede – così da avere la certezza di acquistare prodotti sicuri. 

Come dimostra l’esempio della farmacia online CEF, l’e-commerce, recentemente lanciato, di una delle più longeve cooperative in Italia nel campo della distribuzione del farmaco, i bollini sopra menzionati si trovano in fondo a ogni pagina e rimandano al sito del Ministero della Salute.

Chiarita questa doverosa premessa, va sottolineato che, per poter scaricare dalle tasse i costi sostenuti per i medicinali comprati online, è necessario conservare lo scontrino parlante rilasciato dal venditore. 

Un’innegabile comodità delle farmacie online riguarda il fatto che le piattaforme – o meglio, le società che le gestiscono – dispongono di tutte le risorse tecnologiche necessarie a trasmettere, all’Agenzia delle Entrate, i dati dei vari prodotti acquistati.

In questo modo, l’utente intenzionato a scaricare dalle tasse le spese per SOP e OTC può ricorrere senza problemi alla funzione del 730 precompilato, notevole semplificazione nella compilazione della dichiarazione dei redditi.

Nelle righe precedenti, abbiamo fatto cenno allo scontrino parlante. Come farselo rilasciare? Dal momento che non si acquista da un punto vendita fisico e non c’è un addetto in cassa che lo batte, bisogna fare attenzione, in fase di check out, a indicare come tipologia di ricevuta proprio lo scontrino parlante. Una volta finalizzato questo step, la piattaforma chiede all’utente il proprio codice fiscale, così da collegare alla sua posizione contributiva la spesa effettuata.

A questo punto, non rimane che capire quanto si può detrarre. La legge italiana consente di portare in detrazione dal reddito imponibile IRPEF il 19% di una spesa superiore ai 129,11 euro. Ciò vuol dire che, superata la soglia della cosiddetta franchigia, è possibile scaricare quanto speso dalle tasse. Attenzione: la spesa effettuata deve essere inferiore ai 15.493,71 euro.

In conclusione, va citata una novità importante di quest’anno, ossia la possibilità di portare in detrazione anche le preparazioni galeniche, ossia i medicinali preparati autonomamente dal farmacista.