“Abbiamo recentemente appreso, solo per caso con un accesso alla cancelleria del Tribunale fallimentare di Roma, che alle famiglie già scippate dei risparmi di una vita e legittime assegnatarie degli alloggi sociali di Via Berlinguer, ma lo stesso raggiunte da un ordine di sgombero, è stata sospesa l’esecuzione fin dal 27 Luglio scorso”. È quanto dice Emiliano Piccioni, portavoce Comitato Via Berlinguer (coordinamento dei piani di zona).
“Che un fallimento – sottolinea Piccioni – non trasmetta ai diretti interessati, oltretutto creditori della procedura, una comunicazione così importante è vergognoso e lesivo dei più fondamentali diritti umani e Costituzionali. Un comportamento da quarto mondo che porteremo all’attenzione dell’ONU, anche perché le comunicazioni che invece interessano alla curatela arrivano sempre puntuali.
Premesso ciò, nell’atto di sospensione del 27 Luglio scorso, la giudice sospende sulla base del cosiddetto emendamento Fassina alla Legge di Bilancio 2021 e richiama più volte le Istituzioni competenti, quindi Comune di Fiumicino e Regione Lazio, ‘al perfezionamento delle rinnovate comunicazioni previste dell’art.1 co. 376/379 della L.178/2020’ a fronte di una interlocuzione che dichiara già esserci stata, ma da Ella ritenuta insufficiente al punto di averne sollecitata un’altra.
Pertanto, trattandosi di alloggi sociali, di famiglie che rischiano lo sgombero nonostante tre casi sotto l’egida dell’ONU, di beni e contributi pubblici, chiediamo urgentemente alle Istituzioni chiamate in causa dalla giudice fallimentare, la condivisione con i cittadini di tutto lo scambio epistolare finora avuto col fallimento e quello successivo alle richieste reiterate dalla giudice, ribadendo che il fine ultimo della Legge richiamata è quello di tutelare il fine sociale degli alloggi e di chi legittimamente vi abita e non di aiutare speculatori a comprarli all’asta con conseguente danno erariale e distrazione di beni e fondi pubblici”.