Ieri la Giunta Capitolina ha deliberato che Roma Capitale indicherà come sito per lo smaltimento dei rifiuti nel territorio del Comune, ovvero la discarica di servizio per la città, l’area di Monte Carnevale, nel Municipio XI nella Valle Galeria.
Non più quindi quella di Tragliatella o della Falcognana ma comunque confinante con il Comune di Fiumicino, a due passi dalla Piana del Sole, a due chilometri da via della Muratella. Uscita dalla finestra Tragliatella, la scelta è rientrata dalla porta principale per Fiumicino.
La Regione, tra le altre cose, disporrà tutte le attività necessarie per consentire, come richiesto da Roma Capitale, una serie lavori straordinari all’impianto Tmb di Rocca Cencia. Lo affermano Roma Capitale e Regione Lazio in una nota congiunta.
La Regione Lazio, vista l’individuazione sul territorio comunale dell’impianto, in concomitanza con l’approvazione del provvedimento capitolino, “stralcerà anche dal Piano Rifiuti in via d’approvazione, come da accordo, l’indicazione del sub-ato per il Comune di Roma Capitale e disporrà tutte le attività necessarie per consentire, come richiesto da Roma Capitale, una serie lavori straordinari all’impianto Tmb di Rocca Cencia”, conclude la nota congiunta.
Prima delle festività Roma Capitale e Regione Lazioavevano trovato un accordo sui rifiuti di Roma che prevedeva il supporto della Regione nella gestione temporanea dell’immondizia a fronte dell’indicazione di un sito dentro il Comune da parte del Campidoglio da realizzare in circa 18 mesi. Dopo aver detto no all’ ipotesi Falcognana e Tragliatella la scelta è caduta, tra le cosiddette ‘aree bianche’ indicate dalla città metropolitana, su Monte Carnevale.
“La decisione di realizzare la nuova discarica di rifiuti urbani di Roma a due chilometri dalla discarica di Malagrotta è inaccettabile”, dichiara il presidente della Commissione parlamentare Ecomafie Stefano Vignaroli, sull’individuazione di Monte Carnevale quale sito per la nuova discarica. “È una scelta vergognosa nei confronti di un’area già devastata e mai adeguatamente bonificata” aggiunge Vignaroli spiegando che “alla chiusura di Malagrotta non è seguito alcun intervento di risanamento ambientale”.
Le critiche di Montino
“Vedete il puntatore rosso con il pallino bianco al centro? Lì è dove la sindaca Raggi vuole realizzare il nuovo impianto per i rifiuti di Roma, a Monte Carnevale. Se guardiamo la mappa insieme è facile rendersi conto di quello di cui stiamo parlando. Non solo è a ridosso della vecchia discarica di Malagrotta, ma a poche centinaia di metri c’è la Raffineria di Roma e, sempre a qualche centinaia di metri, l’impianto Ama per i rifiuti speciali.
Poco più in là, parliamo sempre di un po’ più di un chilometro, c’è l’aeroporto Leonardo Da Vinci. Ampliando un po’ lo sguardo, c’è l’impianto Ama di Maccarese dove centinaia di camion portano tonnellate di rifiuti di Roma ogni giorno. Tutto questo attaccato all’oasi di Macchiagrande, in piena Riserva naturale. L’impianto, poi, sarebbe sopra le falde acquifere che forniscono Fiumicino.
Questa è la situazione che il nostro territorio già subisce, con 1000 aerei che ci volano sopra la testa ogni giorno e che diventano 1200 in estate e tutto l’inquinamento che ne deriva a cui si aggiunge quello della raffineria e quello dell’impianto Ama con il via vai di migliaia di tir.
Il contributo che Fiumicino dà già alla Capitale e al Paese è molto più che sufficiente, ospitando strutture che non sono di interesse urbano, ma di molto più ampio respiro. Pensare di continuare a vessare le cittadine e i cittadini di quell’area è francamente intollerabile.
Quello che c’è da fare, sindaca, è abbassare il livello di inquinamento che opprime i nostri territori, non innalzarlo. Quindi mi pare pazzesco pensare di aprire un impianto per i rifiuti in una zona già così martoriata: o chiudiamo l’aeroporto e lo spostiamo da un’altra parte oppure si chiudono gli impianti dentro e intorno a Fiumicino. Di certo è impossibile parlare di nuovi impianti.
La via che mi permetto di suggerire è quella di piccole strutture con relativi impianti che possono essere di riferimento per bacini non più grandi di due o tre municipi, collocate nei vari quadranti, non un altro mega impianto per tutte le 6mila tonnellate al giorno di rifiuti che Roma produce. Un piano che può reggere e avere una prospettiva credibile sotto l’aspetto dell’entità di rifiuti da trattare è proprio puntare su piccoli impianti disseminati sull’enorme territorio di Roma. Impianti che impatterebbero molto meno sia per le ridotte quantità di rifiuti sia perché diminuirebbe l’inquinamento che ora producono i camion per trasportare i rifiuti per centinaia di chilometri.
La via maestra, naturalmente, rimane quella di un lavoro strutturale che porti la città a livelli di raccolta differenziata elevati in poco tempo, riorganizzando la struttura”.
Il sindaco Esterino Montino