Le dimissioni del delegato alla Pesca e alla Portualità, Luigi Satta, diventa nuovo terreno di scontro tra maggioranza e opposizione. A partire all’attacco è stato il consigliere PDL Mauro Gonnelli, che in un comunicato ha affermato: “Finalmente si palesa l’atteggiamento di questa maggioranza: parlano di democrazia, di nomine basate su professionalità e curriculum e su scelte partitiche o cambiali elettorali per poi smentirsi e auto delegittimarsi quasi quotidianamente. Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del consiglio comunale Michela Califano sulle dimissioni dell’ex delegato alla pesca e alla portualità, Lugi Satta, sono le ultime di una lunga serie di autogol. Qualche mese fa hanno ribadito che Satta era l’uomo giusto per rappresentare le politiche montiniane sulla pesca. È bastato però che l’ex delegato abbia pacatamente sollevato dubbi su una decisione della maggioranza, nata più di pancia o meglio legata a logiche di partito che non a una vera lungimiranza amministrativa, per trasformarsi in un nemico da delegittimare, utilizzando poi la meno indicata tra tutte le scuse: “Aver svolto il ruolo di delegato alla pesca nella passata amministrazione di centro-destra”. Se tentano di farci anche bere che Montino non fosse a conoscenza delle passate scelte politiche di Satta, offendono l’intelligenza di tutta la città. È il momento di calare la maschera, non solo era a conoscenza dei passati di Satta, ma anche di quelli di Caroccia Perri ed altri che invece si tengono ben stretti. Insomma anche il passato viene interpretato a piacimento. A questo punto, visto che aver fatto parte della precedente giunta di centrodestra si è improvvisamente trasformato in un elemento di demerito, attendiamo per coerenza, anche le dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici Angelo Caroccia, presidente della commissione lavori pubblici durante la giunta centrodestra, e quelle del presidente della Fiumicino Farmacie, Massimiliano Perri, ex assessore al bilancio della precedente amministrazione. E con loro tanti altri elementi che hanno abbracciato fino all’ultimo le politiche di centrodestra per poi essere folgorati sulla via di Damasco trasformandosi improvvisamente nei più strenui fans del centro sinistra. Bene ha fatto Satta a slegarsi da queste logiche comuniste dopo essersi reso conto del grande bluff rappresentato dal sindaco Montino. Per gli altri ex ora al governo, dobbiamo ritenere che abbiano sottoscritto un patto di mutismo e assoluta sottomissione ai regnanti attuali così da poter espiare il loro ancestrale peccato di uomini di centro destra e poter ricevere la famosa benedizione: “Ego te absolvo in Nomine Montinum, Califamun et Spiritus Renziorum”. Scambiatevi una nomina in segno di Pace”. Pronta è arrivata la replica, affidata a una nota del consigliere Giuseppe Pavinato: “Su Satta il sindaco non ha proferito parola. Come prima cosa è stato lo stesso Satta a presentare le dimissioni. Secondo, il sindaco non le ha nemmeno accettate ma è rimasto in silenzio. Come è noto, Satta diceva peste e corna sull’Autorità portuale in quanto evidentemente inadempiente. Poi ha fatto una virata verso Civitavecchia e ha parlato direttamente con Monti. Il centrodestra deve capire che la musica è cambiata e che il Comune è autonomo da qualsiasi pressione esterna”.Le dimissioni del delegato alla Pesca e alla Portualità, Luigi Satta, diventa nuovo terreno di scontro tra maggioranza e opposizione. A partire all’attacco è stato Mauro Gonnelli, che in un comunicato ha affermato: “Finalmente si palesa l’atteggiamento di questa maggioranza: parlano di democrazia, di nomine basate su professionalità e curriculum e su scelte partitiche o cambiali elettorali per poi smentirsi e auto delegittimarsi quasi quotidianamente. Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del consiglio comunale Michela Califano sulle dimissioni dell’ex delegato alla pesca e alla portualità, Lugi Satta, sono le ultime di una lunga serie di autogol. Qualche mese fa hanno ribadito che Satta era l’uomo giusto per rappresentare le politiche montiniane sulla pesca. È bastato però che l’ex delegato abbia pacatamente sollevato dubbi su una decisione della maggioranza, nata più di pancia o meglio legata a logiche di partito che non a una vera lungimiranza amministrativa, per trasformarsi in un nemico da delegittimare, utilizzando poi la meno indicata tra tutte le scuse: “Aver svolto il ruolo di delegato alla pesca nella passata amministrazione di centro-destra”. Se tentano di farci anche bere che Montino non fosse a conoscenza delle passate scelte politiche di Satta, offendono l’intelligenza di tutta la città. È il momento di calare la maschera, non solo era a conoscenza dei passati di Satta, ma anche di quelli di Caroccia Perri ed altri che invece si tengono ben stretti. Insomma anche il passato viene interpretato a piacimento. A questo punto, visto che aver fatto parte della precedente giunta di centrodestra si è improvvisamente trasformato in un elemento di demerito, attendiamo per coerenza, anche le dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici Angelo Caroccia, presidente della commissione lavori pubblici durante la giunta centrodestra, e quelle del presidente della Fiumicino Farmacie, Massimiliano Perri, ex assessore al bilancio della precedente amministrazione. E con loro tanti altri elementi che hanno abbracciato fino all’ultimo le politiche di centrodestra per poi essere folgorati sulla via di Damasco trasformandosi improvvisamente nei più strenui fans del centro sinistra. Bene ha fatto Satta a slegarsi da queste logiche comuniste dopo essersi reso conto del grande bluff rappresentato dal sindaco Montino. Per gli altri ex ora al governo, dobbiamo ritenere che abbiano sottoscritto un patto di mutismo e assoluta sottomissione ai regnanti attuali così da poter espiare il loro ancestrale peccato di uomini di centro destra e poter ricevere la famosa benedizione: “Ego te absolvo in Nomine Montinum, Califamun et Spiritus Renziorum”. Scambiatevi una nomina in segno di Pace”. Pronta è arrivata la replica dell’amministrazione comunale, affidata a una nota del consigliere PDGiuseppe Pavinato: “Su Satta il sindaco non ha proferito parola. Come prima cosa è stato lo stesso Satta a presentare le dimissioni. Secondo, il sindaco non le ha nemmeno accettate ma è rimasto in silenzio. Come è noto, Satta diceva peste e corna sull’Autorità portuale in quanto evidentemente inadempiente. Poi ha fatto una virata verso Civitavecchia e ha parlato direttamente con Monti. Il centrodestra deve capire che la musica è cambiata e che il Comune è autonomo da qualsiasi pressione esterna”.
2015-02-18