Un piano di Gestione della Riserva del Litorale Romano e un Regolamento che tengano conto degli orientamenti della associazioni ambientaliste e culturali del territorio, attente prima di tutto alla salvaguardia dell’ambiente naturale, del paesaggio, della campagna e delle ricchezze archeologico-culturali, sulle quali costruire sui circa 16 mila ettari, dai ruderi della Villa di Pompeo a Marina di San Nicola fino a Capocotta, una crescita sostenibile. È quanto ha chiesto il convegno “La Riserva: tutela e sviluppo – Le prospettive di una grande istituzione al servizio dei cittadini, che si è svolto lo scorso 7 aprile nella Casa della Partecipazione a Maccarese (Fiumicino), al Commissario ad Acta Vito Consoli incaricato con il suo staff di tecnici di portare a termine il Piano di Gestione della Riserva Statale entro il prossimo 30 settembre. Piena la disponibilità da parte di Consoli, che nell’incontro ha aggiornato sul lavoro compiuto ed ha annunciato già alcune ipotesi allo studio che vanno nella direzione di quanto auspicato dagli organizzatori e dagli esperti intervenuti. Hanno promosso l’importante confronto l’Associazione Fuoripista, la Pro Loco di Fregene e Maccarese, il Comitato Promotore Sistema Archeologico Integrato Fiumicino-Ostia, e l’Associazione Culturale 99 Fontanili, in collaborazione con il Comitato Dolcespiaggia, tutti gruppi locali attivi da anni con azioni culturali, educative, ambientaliste. Hanno concesso il patrocinio il Ministero dell’Ambiente, la Regione Lazio e il Comune di Fiumicino. Con il contributo degli esperti e di altre realtà associative, sono state individuate potenzialità e criticità della vasta area compresa nella Riserva, a vent’anni dal decreto istitutivo, del 29 marzo 1996. Davanti ad una affollatissima platea di cittadini, di esperti e rappresentanti di associazioni, in apertura il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha ricordato che il territorio del Comune in larga parte coincide con la Riserva e quindi è necessario che sia coinvolto nella gestione diretta della Riserva. Il Sindaco ha inoltre ricordato l’impatto dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” sul territorio protetto, esprimendo, infine, pieno appoggio all’iniziativa del Convegno. La Presidente della nuova Commissione di Riserva appena insediata, Diana Aponte, ha ringraziato prendendo l’impegno a mantenere rapporti con le realtà del territorio attraverso visite e nuovi incontri. Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia, ha ricordato le corse a cavallo con l’amico Andrea Carandini dal Castello di Torrimpietra alle Dune di Passoscuro nei loro anni giovanili, quando il paesaggio era ancora incontaminato, ma ha espresso fiducia nella volontà di amministratori e cittadini di conservare quanto di prezioso ancora ci resta. Meno ottimista Francesco Spada dell’Università La Sapienza di Roma, presidente della Società Botanica Italiana del Lazio: “cemento e asfalto sono sempre un danno – ha detto – così come è uno scempio illuminare le piste ciclabili fuori città in mezzo alla natura. Non solo la vegetazione di dune i boschi, ma tutto va salvato a cominciare dalla campagna romana”. Paola Germoni della Soprintendenza Speciale Archeologica di Roma, ha illustrato, partendo da Fiumicino Nord, le scoperte del Villaggio Eneolitico sulle rive dello Stagno di Maccarese per arrivare fino a Isola Sacra, riconosciuta come parte di Ostia Antica, ribadendo l’importanza della ricerca e del lavoro dei tecnici come contributo irrinunciabile alla conoscenza e al governo del territorio. Per l’ecologo Gianluca Piovesan dell’Università della Tuscia, la parte settentrionale della Riserva Statale del Litorale Romano comprende una vastità straordinaria di aree ancora integre alle porte di Roma. “Un esempio di valorizzazione – ha aggiunto – sarebbe lo sviluppo dell’agricoltura biologica che si dimostra ormai la più efficiente e conveniente”. A concludere la carrellata delle relazioni, Alessandro Leon, economista e presidente del CLES (centro studi su lavoro, economia e sviluppo), secondo il quale la Riserva deve conquistarsi una sua identità, puntando sul turismo ambientale da promuovere attraverso campagne educative e informative, creazione di itinerari tematici, eventi e servizi. Per Leon l’archeologia e i monumenti sono un richiamo importante, ma non serve se non si studiano i flussi turistici, se non si investe in progetti globali e convincenti, capaci di spingere parte dei visitatori della capitale a conoscere e soggiornare anche a Ostia o a Fiumicino. Dal dibattito sono poi venute altre considerazioni, come la necessità di una maggiore fruibilità dei Porti di Traiano e Claudio, della Necropoli di Porto e del Museo delle Navi oggi connessi a Ostia Antica dalla Riforma dei Beni Culturali. Si è parlato del Progetto sui Porti di Antonio Cederna con Italia Nostra (morto vent’anni fa, pochi mesi dopo la nascita di quel Parco del Litorale per il quale si era battuto), del Progetto “Oasi didattica delle Dune di Passoscuro”, del ruolo dell’istituzione scolastica per l’educazione ambientale, dell’Ecomuseo del Litorale Romano, dell’ipotesi inaccettabile di ampliamento dell’aeroporto Leonardo Da Vinci, incompatibile con il vincolo di inviolabilità dell’area 1 della Riserva, dell’agricoltura che deve guardare al futuro, delle potenzialità economiche delle ciclabili da realizzare però con criteri di sostenibilità a impatto minimo sull’ambiente, della necessità di “rinaturalizzazione” di alcune aree di particolare pregio, del sistema informativo territoriale del CNR, del Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato in Giunta sul quale le Associazioni faranno le loro osservazioni, della contestata riforma della legge-quadro sui parchi del 1991 e della “Carta di Fontecchio” presentata all’Istituto Treccani dalle principali associazioni nazionali, tra cui il Comitato per la Bellezza e Salviamo il Paesaggio. In generale è stato ribadito che la Riserva deve diventare un ”organismo vivente”, che attraverso la tutela assoluta del suo perimetro, dei suoi paesaggi e delle sue ricchezze raggiunga l’obiettivo di una corretta valorizzazione. Il Commissario Vito Consoli ha raccontato il processo di costruzione del Piano di Gestione, particolarmente complesso, per una Riserva che raccoglie realtà e potenzialità di tipo diverso, e che ricade sotto la competenza di due Comuni, Roma e Fiumicino. Consoli ha confermato la disponibilità al dialogo con le Associazioni, (che hanno contribuito proprio con le loro azioni ad arrivare finalmente all’atteso lavoro del Piano di Gestione) ed ha anticipato alcuni strumenti oggetto di studio: la rete ecologica dei Parchi presenti nel Lazio, la divulgazione, interventi di regolamentazione a sostegno dell’agricoltura sia sul problema dei cinghiali diventati troppi e pericolosi, sia con l’utilizzo del marchio di qualità “Natura in campo”. Il Commissario ad Acta ha presentato la sua missione come al tempo stesso “pragmatica e visionaria”, perché – ha detto – “per governare la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano c’è bisogno di una visione”. Per Consoli la tutela rimane fondamentale, insieme allo sviluppo basato su una fruizione e un turismo sostenibili. Le associazioni promotrici e presenti all’incontro prendono atto della disponibilità manifestata da Comune di Fiumicino, Commissione di Riserva e Commissario ad Acta e si impegnano a seguire il percorso del Piano e a produrre successive iniziative e le necessarie osservazioni. Dal Convegno nascerà un documento di orientamento che sarà consegnato a tutte le autorità competenti.
2016-04-12