È stata sottoscritta la convenzione fra il Biodistretto Etrusco Romano e il Dipartimento per l’Innovazione nei Sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF) dell’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo).
“L’obiettivo primario della convenzione – dice il presidente dell’Associazione Biodistretto Etrusco Romano Massimiliano Mattiuzzo – è la collaborazione fra le parti allo scopo di accrescere le conoscenze e le competenze finalizzate allo sviluppo delle aziende agricole che svolgono le loro attività nelle aree afferenti al Biodistretto, ricadenti nei Comuni di Fiumicino e Cerveteri nonché nelle aree della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano ricadenti nel Comune di Roma.
Come previsto dalle normative europee e nazionali, sollecitare e favorire uno sviluppo sostenibile del territorio sarà uno dei punti strategici di questa collaborazione; avvalendosi dell’insostituibile esperienza delle aziende socie del Biodistretto, il DIBAF intraprenderà nuove studi e sperimentazioni per lo sviluppo dei prodotti e di processi innovativi finalizzati al conseguimento di un’agricoltura più sostenibile.
Tali attività di ricerca s’integreranno con quelli già condotte presso alcune aziende socie dall’Università di Roma Sapienza e alcuni Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Grazie alla capacità di mettere in rete Università, Istituti di Ricerca e i produttori del settore biologico, il Biodistretto si fa promotore e fulcro di sinergie affinché la ricerca e la sperimentazione nell’ambito agricolo siano fattive e rispondenti alle necessità della produzione agroalimentare di qualità, aiutando a definire, nel contempo, una nuova visione di agricoltura che rispetti sempre più l’ambiente, le risorse e le conoscenze di cui gli imprenditori associati al Biodistretto sono custodi.
In tal senso, le attività di ricerca sono state e saranno affiancate da imprescindibili attività di formazione, i giovani studenti universitari potranno svolgere stage e tirocini presso le aziende biologiche, fianco a fianco con gli agricoltori e gli allevatori, acquisendo abilità, competenze e capacità che solo le reali attività in campo possono fornire”.