“Bocciata la mozione sulla legge 194 e sul funzionamento dei consultori familiari. È quanto dice la consigliera Pd Erica Antonelli, prima firmataria della mozione.
“Abbiamo cercato di illustrare il testo – sottolinea Erica Antonelli – in modo laico, scevro da ideologie, incentrando l’alveo della discussione sulla della libertà di scelta delle donne, affinché ognuna possa decidere libera da condizionamenti e a ogni tipo di giudizio.
“Purtroppo non ci siamo riuscite – aggiungono le altre consigliere di opposizione Barbara Bonanni e Paola Meloni – ma rimaniamo basite di come nessuna delle consigliere di maggioranza abbia sentito il dovere di intervenire in merito”.
“Il nostro intento – rimarcano le tre consigliere comunali – era di tutelare il lavoro dei consultori, importanti presidi sociosanitari gratuiti. Ce ne dovrebbe essere 1 ogni 20.000 abitanti invece, quando va bene, ce ne è 1 ogni 75.000.
C’è bisogno di potenziare la rete dei consultori; c’è bisogno che essi siano laici, gratuiti, aperti alle esigenze di salute e benessere delle donne e delle persone lgbtqia+, senza discriminazione alcuna e senza alcun tipo di condizionamento da parte di associazioni di parte, prive di professionalità, e che puntano solo a condizionare la scelta delle donne, già sottoposte a grave stress fisico ed emotivo. Rimaniamo convinte delle nostre posizioni e continueremo ad agire nel solco delle nostre richieste con ancora più forza”.
Sulla questione il sindaco Mario Baccini, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di tornare a trattare temi sensibili come quelli che riguardano la vita, ricordando che l’Italia ha fatto, già da diversi decenni, grandi progressi in questo ambito grazie alla Legge 194.
“Con la legge 194 – ha commentato il Sindaco Mario Baccini durante il suo intervento in aula per chiarire alcuni punti essenziali sulla mozione presentata dall’opposizione – sono stati stabiliti i diritti inviolabili attraverso referendum e dibattiti ed oggi il nostro paese è dotato di una norma che rappresenta un patrimonio culturale di libertà inviolabile sull’autodeterminazione delle donne. Il consiglio comunale, se vuole affrontare un tema politico di alto profilo, deve riflettere anche e soprattutto sui diritti della famiglia. La mozione presentata dall’opposizione non risponde al confronto che si è sviluppato in aula tra maggioranza e opposizione, durante il quale i rappresentanti della passata amministrazione hanno voluto far apparire che da parte nostra ci sia una chiusura ideologica sul tema. L’aborto non va teorizzato come un valore che appartiene alla sinistra. La Legge 194 a tutela delle donne esiste già dal 1978. Dobbiamo piuttosto concentrarci sugli aspetti del pre e post aborto, un percorso difficile che va affrontato con l’aiuto di professionisti”.
Il Sindaco ha poi criticato la richiesta dell’opposizione di escludere dai consultori il personale favorevole alla vita, ritenendola una posizione estrema. “Devono esserci anche medici con una vocazione naturale a favore della vita. Trovo inaccettabile che alcuni consiglieri dell’opposizione abbiano affermato che sarebbe stato meglio se i bambini nati in situazioni difficili non fossero mai venuti al mondo, poiché li attende una vita di sacrifici. Noi dobbiamo intervenire affinché quei bambini nascano e lo Stato li sostenga, aiutando le famiglie in difficoltà. La nostra amministrazione proporrà presto iniziative per intervenire e sostenere anche dal punto di vista finanziario”.
“Non diremo mai che siamo contro l’aborto, perché non corrisponde alla realtà. È una strumentalizzazione politica cercare di far cadere il consiglio comunale in questa affermazione. La maggioranza vuole difendere il benessere delle famiglie e delle donne che subiscono il trauma di un’interruzione di gravidanza, con l’aiuto di professionisti come già previsto dalla legge”.
“Apprezzo e condivido l’ultimo comma della mozione, che impegna il sindaco e la giunta a verificare l’assistenza offerta nei consultori del nostro comune e ad intervenire là dove necessario. Accettiamo come spirito di indirizzo che il Sindaco e la giunta facciano tutte le verifiche necessarie presso le strutture sociosanitarie affinché questi diritti vengano difesi. Per queste ragioni, non voteremo a favore della mozione, perché non coglie gli aspetti essenziali di un tema invece estremamente delicato e che rientra nelle priorità di questa amministrazione”.